La sindrome di abbandono del cane, conosciuta anche come ansia da separazione è uno dei problemi più diffusi per ciò che concerne l’amico più fedele dell’uomo: si tratta di una patologia comportamentale che necessita di essere affrontata e non sottostimata come spesso accade.
Sintomi sindrome di abbandono cane
La sindrome di abbandono del cane crea una situazione, tra padrone ed animale, talvolta difficile da gestire. Questo accade perché da una parte c’è il cane che è palesemente affetto da qualcosa che lo fa star male e dall’altra un padrone che non sa come gestire i latrati del proprio amico peloso e non sa aiutarlo. Per poter approcciare questo disturbo bisogna essere in grado di riconoscerlo quando si manifesta. E’ importante capire che l’ansia da separazione avviene quando il cane viene lasciato solo da quello che riconoscono come il proprio umano e che il problema può sorgere anche con animali che hanno sempre vissuto a contatto con l’uomo. Ecco come riconoscere la sindrome di abbandono del cane:
- abbaia ed ulula con tono alto e di continui quando rimane solo
- si lascia andare a comportamenti distruttivi graffiando e causando la rottura di oggetti
- urina e feci sparse per casa
- sintomi da stress ed ansia come leccamento esagerato del pelo con sviluppo di alopecia e stereotipie.
Rimedi contro la sindrome di abbandono cane
Se in base all’osservazione si pensa che il proprio cane possa essere affetto da sindrome di abbandono, la cosa migliore da fare sarebbe quella di portare il proprio amico a quattro zampe da un veterinario comportamentista: l’unico professionista davvero preparato ad affrontare con successo il disturbo dopo averlo diagnosticato con esattezza.
Nell’attesa però è possibile mettere in atto alcuni consigli al fine di mitigare la sintomatologia del proprio animale. Di solito l’ansia da separazione nasce da diverse tipologie di iper-attaccamento che non hanno reso il cane indipendente come avrebbe dovuto: motivo per il quale, con tanta pazienza, bisogna cercare, quando si è vicini al proprio animale, di stabilire dei limiti, educandolo con dei piccoli trucchi.
Per prima cosa bisogna smettere di salutare il cane quando si entra o si esce da casa: si rischia di aumentare la sua ansia. Meglio ignorarlo in modo tale che capisca che l’uscita non rappresenti un dramma o ancor meglio una situazione di distacco e la stessa cosa deve essere fatta rientrando, premiando il nostro amico a quattro zampe non quando fa troppe feste ipereccitato ma quando si sarà calmato e seduto: in questo modo assocerà positivamente ricompensa e comportamento.
Se si trova la casa devastata non bisogna sgridare il cane: il rischio è semplicemente quello di aumentare la sua ansia. E’ bene pulire in seguito e quando non visti: se sgridati i cani assoceranno l’urlo al rientro e non al danno. Importanti anche quelle definite come “false partenze“: attuando in modo casuale tutte quelle azioni che si fanno prima di uscire, arrivando a toccare la maniglia della porta e poi tornando al proprio posto in casa e man mano che appare più calmo uscire per tempo sempre più lungo, aiuterà il cane a desensibilizzarsi.