Shar Pei significa cane di sabbia, nome che probabilmente deriva dalla consistenza della sua pelle. Il mantello dello Shar Pei forma sulla sua testa una serie di rughe e di aggrottamenti così particolari che lo rendono unico al mondo. Le prime tracce della loro presenza risalgono alla dinastia Han, in Cina, nel 220 d.C. Erano dei cani da pastore, da caccia e da guardia e venivano utilizzati anche per i combattimenti con cani delle stessa specie o di altre razze. I combattimenti tra cani sono sempre stati molto apprezzati in Cina, purtroppo.
Quando si instaurò il regime comunista lo Shar Pei rischiò di estinguersi. In realtà ci furono grossi problemi per tutti i cani e per i loro padroni. Il possesso di un cane comportava, per legge, sanzioni severe, non solo economiche ma anche corporali, e in più, tutti i cani che venivano incontrati in giro per le città venivano uccisi. Questo dipendeva dal segnale di benessere che veniva dato dal possedere un cane e una razza come lo Shar Pei, definita aristocratica e da sempre appartenuta alle corti dei grandi imperi, era assolutamente da eliminare. Un cane guerriero tanto nobile era il sinonimo di tutto ciò che la dittatura comunista voleva che la gente dimenticasse. Fortunatamente grazie agli sforzi di un uomo, Matgo Law, di Hong Kong, rimasero in vita un numero sufficiente di cani, venne chiesto l’aiuto al resto del mondo per la loro salvaguardia e lo Shar Pei è arrivato fino a noi, diventando oltretutto un cane da compagnia molto apprezzato e amato dai bambini.
In molti sostengono che lo Shar Pei sia una sorta di mutazione del Chow Chow. Sicuramente le razze si assomigliano e in più lo Shar Pei, seppur in misura più leggera, ha quella caratteristica di lingua e labbra violacee che appartiene proprio al Chow Chow. Quella bocca così buia ha sempre dato vita a numerose leggende, sembrava che l’abbaiare del Chow Chow allontanasse gli spiriti del male, e questo vale anche per lo Shar Pei, legato, come molti cani antichi, ai rituali di morte e alle credenze ultraterrene. E’ sicuro che lo Shar Pei sia stato un cane da combattimento anche per le sue caratteristiche fisiche: le sue dita sono leggermente rivolte in fuori, caratteristica perfezionata con il tempo, e questo era per donargli un maggiore equilibrio, ma anche perchè le dita in fuori erano simbolo di forza. Questa particolarità delle zampe era simile a quella del dragone strisciante, che aveva le zampe che puntavano a Oriente e Occidente. Anche la sua coda verso l’altro denotava coraggio.
Lo Shar Pei è un cane di taglia media, compatto, agile, forte, solido e ben proporzionato, dall’espressione vigile e dal portamento signorile, dignitoso e vagamente corrucciato. La testa è grossa e ricoperta di rughe, la cavità orale è tra il viola e il nero, le orecchie sono piccole e aderiscono alla testa, la coda è portata sul dorso. L’altezza va dai 40 ai 50 centimetri, il peso dai 16 ai 25 chilogrammi. Il mantello è granuloso, ruvido al tatto e i colori sono vari ma sempre uniformi: crema, fulvo, cioccolato, nero e rossiccio.
Lo Shar Pei è un cane molto indipendente, riservato con gli estranei ma devoto verso la sua famiglia. Ha l’aria che appare un po’ in triste, ma in realtà ama molto la vita casalinga, la compagnia della sua famiglia e in particolar modo gli piace passare il suo tempo con i bambini. E’ un cane tranquillo, buono e leale, sveglio e intelligente, premuroso e con una natura incredibilmente sensibile.
Vi metterà in guardia da ogni minimo pericolo grazie ai suoi latrati, memore di ciò che facevano i suoi antenati nei tempi antichi, avvertendo gli uomini della presenza degli spiriti.
[photo courtesy of Camyart-Stock]
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