Ancora un sequestro, ancora creature indifese esportate e vendute illegalmente, senza contare le condizioni di vita in cui vengono tenute. Questa volta è avvenuto in Liguria e a fornire subito la notizia è stata una nota dell’Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali. Oltre cento cuccioli sono stati ritrovati all’interno di un furgone e recuperati prima che venissero venduti. Adesso saranno accuditi e verranno accertate le loro condizioni di salute.
Carla Rocchi, Presidente Nazionale dell’Ente in una intervista riportata sul sito dell’Asca, ha dichiarato in merito alla situazione: “L’Enpa palude alla professionalità e alla tempestività grazie alle quali il Corpo Forestale dello Stato è intervenuto, ancora una volta, a difesa dei diritti degli animali cuccioli dell’est. In Liguria è avvenuto un nuovo sequestro”.Il ritrovamento è avvenuto per la precisione al casello autostradale di Ventimiglia, in provincia di Savona. Qui dentro ad un mezzo gommato sono stati rinvenuti gli animali e messi tempestivamente in salvo.
“Il sequestro Ventimiglia – ha continuato Rocchi – è solo l’ultimo di una lunghissima serie e dimostra quanto sia urgente stroncare questi traffici illeciti. Torno a sollecitare il Parlamento italiano affinchè approvi la legge di ratifica della Convenzione di Strasburgo, un mezzo essenziale per potenziare gli strumenti repressivi previsti dal nostro ordinamento. L’iter legislativo, completato quattro mesi fa, necessita ormai solo dell’approvazione finale“. In questo periodo, purtroppo, sembra che questa situazione stia subendo un grande peggioramento; nelle settimane scorse infatti, sono avvenuti altri sequestri, in particolare è stato bloccata una vasta rete di vendite virtuali di cani che avveniva via internet. L’ignaro acquirente, dopo aver pagato per fare arrivare i propri amici a quattro zampe, riceveva una lettera dove veniva riportata una finta malattia dell’animale e la necessità di ricevere altri soldi per le cure. Alla fine, il cucciolo non arrivava mai a destinazione e coloro che avevano sborsato del denaro, rimanevano senza i soldi e senza l’animale prescelto.
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