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Sciaccia, l’Enpa si offre di sterilizzare anche i randagi

A distanza di giorni dall’avvelenamento di 40 cani randagi a Sciacca, la situazione non sembra ancora essersi sbloccata: è quanto denuncia ENPA  che conferma la volontà di mettersi a disposizione per la sterilizzazione dei cani.

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Inizialmente l’associazione aveva subito confermato di voler supportare le istituzioni nel piano di sterilizzazione: le Asl si sarebbero occupate di sterilizzare i cani randagi di Sciacca, l’ENPA i cani di proprietà a Sciacca e a Canicattì.

Nulla in realtà fino a questo momento è stato fatto e l’iniziativa antirandagismo sembra essersi arginata per l’ennesima volta. 

Quanti animali sono stati sterilizzati in questi dieci giorni? Quanti microcchippati? Quanti messi in sicurezza? A chi di dovere chiediamo di dare indicazioni precise, verificate e verificabili: il tempo delle parole è finito. Nessuno pensi di potersi ancora nascondere dietro generiche dichiarazioni di impegni destinate, come sempre, a cadere nel vuoto. 

Aveva denunciato Enpa che continua a confermare il suo supporto alle istituzioni mettendo anche disposizione  un’ambulanza veterinaria, un furgone con allestimento ad hoc per il trasporto di animali, risorse umane, attrezzature di vario genere.

L’ENPA annuncia anche la propria disponibilità immediata a collaborare con il Comune di Sciacca per censire, microchippare e sterilizzare i randagi che vivono sul territorio della città siciliana oltre ai cani di proprietà per contrastare la piaga del  randagismo e garantire il benessere e la tutela degli animali. È importante gettare le basi per poter evitare massacri come quello accaduto a metà febbraio, ma è anche importante che il Comune si attivi e decida il prima possibile.

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