I felini selvatici sono in pericolo, diminuiscono ogni anno e uno dei problemi principali è proprio l’uomo che li caccia e li allontana dai loro territori. Un rapporto difficile quello fra questi animali e gli esseri umani, perchè si traduce da secoli in preda e predatore, sempre più spesso però per queste creature che nulla possono contro le feroci armi che vengono loro puntate contro. Va meglio al domestico gatto che, almeno, il più delle volte si trova comodamente a casa di quegli stessi esseri viventi che invece uccidono e maltrattano i suoi cugini più prossimi. Del resto, non è possibile allevarli anche per la loro evidente aggressività e l’unico posto dove ancora riescono a crescere in libertà, sono le poche foreste e savane presenti al mondo.
Tuttavia, anche i cosiddetti “polmoni verdi” della terra o comunque le aree dove possono vivere, stanno diminuendo in modo esponenziale e, attualmente, sembra ad esempio che non esistano più di 4000 tigri fuori dalle gabbie. Un dato allarmante, se si calcola che solo negli Stati Uniti, se ne trovano di più in cattività, arrivando quasi a 13.000. Tra gli animali da tenere d’occhio, in questo senso, ci sarebbe la lince spagnola, di cui si contano non più di un centinaio di esemplari fra Spagna e Portogallo. I gatti delle steppe, invece, lottano per la sopravvivenza in Russia, Mongolia e Cina. Spesso è la loro pelliccia ad essere molto ricercata, senza contare ad esempio i cani che li attaccano.
Nelle foreste tropicali dell’Asia, invece, un tempo viveva incontrastato il leopardo nebuloso con delle curiose macchie a forma di nuvola sulla pelliccia. Adesso rischia di scomparire, come il gatto marmorato, che è grande quanto quello domestico. Da non perdere di vista, infine, il puma yaguarondi che oggi si trova tra il Messico e l’Argentina. Ma gli animali che hanno bisogno di aiuto sono moltissimi e provvedere nell’immediato non sarà affatto semplice.
foto di: nuovosoldo