Il riccio africano è un simpatico animaletto che in genere abita nei campi o nei boschi, ma che, a differenza di quello che spesso si crede, ama il contatto con l’uomo e che, quindi, può essere un fedele animale domestico. Il nome scientifico di questo animaletto è Atelerix albiventris, ed è originario delle savane e delle foreste africane; è un insettivoro simile ai nostri ricci, con il corpo coperto di spine e con il ventre che presenta una peluria bianca, che da adulto può arrivare a pesare circa 500 grammi, cioè la metà di quelli europei.
I ricci sono animali piuttosto timidi e diffidenti, che a primo impatto tendono a chiudersi formando uno scudo di aculei, ma che, una volta vinta la paura e sopraggiunta la curiosità, sono molto socievoli. Conquistare la fiducia di una riccio africano non è difficile, basta offrirgli dei prelibati bocconcini a base di frutta e miele.
Pur essendo animali solitari, si possono far convivere due esemplari dello stesso sesso, e attenzione: mai mettere due maschi adulti nella stessa gabbia, perché finirebbero con il crearvi (e crearsi) molti problemi. La gabbia ideale nella quale ospitare un riccio africano è un classico terrario, nel quale andrà posizionato, sul fondo, un abbondante strato di lettiera per roditori, mentre è assolutamente dannosa la sabbia per gatti.
Il contenitore deve essere molto spazioso e dotato di coperchio in modo da non rischiare fughe del vostro ospite; dotate il terrario di una ciotola con dell’acqua tiepida perché al riccio africano, a differenza di altri piccoli animali, ama farsi il bagno. Create dei piccoli tunnel e angoli in cui il riccio potrà infilarsi e scavare, soprattutto di notte, in quanto è un animale tipicamente notturno.
L’alimentazione ideale dei ricci africani è costituita da cibo per cani, gatti e furetti, ma sono molto graditi anche carne, uova, frutta e formaggi (ma non il latte), purché in piccole quantità.
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