I vostri bambini vi tormentano per avere in casa creature a sangue freddo? Prima di accontentarli, è bene sappiate quali rettili e anfibi, perché di questo parliamo, siano adatti a una vita domestica, specie a una convivenza con cuccioli umani. Lucertole, gechi, draghi d’acqua, serpenti, tartarughe: al di là del vostro eventuale raccapriccio, le possibilità di scelta sono tante. Prioritario è conoscere le caratteristiche di ogni animali e insegnare ai bambini che sono esseri viventi in grado di provare dolore, fame, paura e altre emozioni.
Difficile credere che un bambino si limiti a guardare tartarughe che nuotano in una vasca piuttosto che lucertole in gabbia. Spinto dall’entusiasmo e dalla curiosità vorrà toccarle: ecco perché dovrete dotarvi di una recinzione a prova di mano di bambino. L’età idonea perché un bambino abbia un rettile può essere anche a partire dei 6-7 anni, comunque quando abbia sviluppato un buon livello di coordinazione occhio-mano, ma è sempre necessaria la presenza di un adulto.
A sorpresa, il più adatto a essere il primo rettile domestico di un bambino è il serpente. L’unica controindicazione è che si nutre di altri piccoli animali domestici quali i topi. Per fortuna oggi si possono acquistare roditori morti che vanno solo scongelati prima del pasto del vostro amico strisciante. Ci sono negozi di animali che addestrano i serpenti a mangiare prede morte.
Il re serpente come il serpente del grano e quello del ratto, sono in genere abbastanza docili e tollerano la manipolazione; possono snodarsi tra le dita del bambino e dormire su un caldo palmo anche per ore. Pure draghi barbuti e draghi d’acqua sono mansueti, ma si possono ferire tenendoli per la coda. Il geco, più piccolo e delicato, richiede maggiore accortezza. Le tartarughe non devono essere toccate spesso e va fatta attenzione alla presa: una caduta può provocare lesioni al carapace. Tutti richiedono cure, dall’alimentazione alla pulizia della gabbia. E rispetto.
Fonte petplace.com
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