Anche i cani possono soffrire di reflusso gastroesofageo: si tratta di una condizione a noi umani frequentemente nota, consistente nella risalita dallo stomaco fino alla gola di acido gastrico che si sviluppa durante la digestione. In genere la causa principale è da ricercare in un rilassamento dello sfintere, che sarebbe deputato a bloccare la risalita di tali liquidi. Noi umani sappiamo quanto il reflusso gastroesofageo possa essere fastidioso se non addirittura doloroso, ma i nostri amici a quattro zampe, come fanno a comunicarci questa condizione? E cosa fare per alleviare loro le sofferenze?
Sintomi del reflusso gastroesofageo nel cane
Come l reflusso gastroesofageo degli umani, anche nel cane si può sviluppare esofagite, ovvero un’infiammazione della mucosa che riveste l’esofago. Questa può essere lieve o provocare addirittura ulcere sanguinanti. I sintomi rilevatori (o che comunque devono indurre ad una visita veterinaria) sono i seguenti:
- Rigurgito del cibo
- Lamentazioni, ululati (sinonimi di dolore)
- Inappetenza e conseguente perdita di peso
- Salivazione eccessiva
- Febbre
- Sangue nelle feci (questi ultimi 3 sintomi sono sinonimo di una esofagite più grave)
Cause del reflusso gastroesofageo nel cane
Il reflusso gastroesofageo di Fido può essere causato da un’anestesia effettuata per un qualche intervento veterinario (l’anestetico o l’errata posizione durante la stessa anestesia possono provocare il rilassamento e l’apertura dello sfintere esofageo), oppure da un’ernia iatale, una condizione in genere congenita, cioè con cui il pet nasce. Il reflusso gastroesofageo inoltre colpisce cani di tutte le razze ed età, ma è particolarmente frequente nei cuccioli o comunque nei cani giovani con lo sfintere non ancora adeguatamente sviluppato. Infine, il vomito cronico è sicuramente un fattore di rischio importante.
Onde evitare un peggioramento delle condizioni è buona norma procedere ad una diagnosi certa (seppur purtroppo invasiva (esofagoscopia o gastroscopia) e procedere con le cure del caso. Il reflusso gastroesofageo e l’esofagite possono colpire anche i gatti.
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