Richiesta di consulto veterinario su rapporto cane e gatto domestici
“Buongiorno, Ho un gatto maschio di circa sei anni e una cagnolina di 11 mesi, entrambi sterilizzati. Il micio è un trovatello accolto già in età adulta e nonostante i nostri tentativi non è mai voluto entrare in casa in maniera stabile, per cui vive prevalentemente in giardino. La cagnolina invece dorme e mangia in casa ed ha libero accesso al giardino. E qui sorge il problema: la cagnolina da un po’ di tempo a questa parte ha cominciato a voler prendere possesso anche degli spazi del gatto. In generale vanno abbastanza d’accordo ma lei appena può cerca di intrappolare il micio in un angolo e, anche se non lo aggredisce, non lo lascia uscire fino a che non intervengo per sgridarla. Lui vorrebbe essere lasciato in pace e reagisce con soffiate e qualche graffio. Vorrei che riuscissero a dividersi a modo loro il territorio e a convivere meglio. Mi chiedo se faccio bene ad intervenire sgridando il cane o in altro modo, o se invece non sia meglio lasciarli un po’ bisticciare fino a che non stabiliscono una gerarchia precisa. Ringrazio fin d’ora per l’attenzione.”
Tipo di consulto Veterinario Comportamentalista
Tipo di problema rapporto cane e gatto
Risponde la Dottoressa Silvia Marangoni, Medico Veterinario Esperto in Comportamento. Esercita la sua professione in provincia di Treviso e Vicenza, ma pratica consulenze specialistiche anche a Belluno e Venezia; Per contatti diretti:
Mob: 3281121823
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Gentile Signora, purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, non esiste una “gerarchia precisa” nè tra cani, nè tra cani ed esseri umani, tanto meno tra cani e gatti. Non credo che otterrà grandi risultati sgridando la cagnolina: qui occorre cercare di prevenire. Il gatto cercherà autonomamente delle vie di fuga, se non ci sono, provi a predisporle lei stessa: provi a sistemargli ciotole e cucce il più in alto possibile nel giardino e, per contro, cerchi di interessare la sua cagnolina a giochi olfattivi quando c’è anche il gatto in giardino. le insegni a non uscire di casa, precipitandosi fuori come un turbine e lavori sulla calma e sull’accettazione. Può pensare di rivolgersi anche ad un educatore cinofilo di scuola cognitivo-zooantropologica. Cordiali saluti. Dott.ssa Silvia Marangoni
Medico Veterinario Comportamentalista
ULSS N°2 Marca Trevigiana – TV 347
Mob. 328 1121823
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