Torniamo a trattare l’argomento della salute del gatto anziano. I gatti oggi sono sempre più longevi per via delle cure veterinarie sempre più efficaci, delle vaccinazioni che li proteggono da numerosi virus e malattie, senza contare il fatto, non certo trascurabile, che vivendo spesso in casa sono meno esposti al rischio di essere investiti o coinvolti in altri tipi di aggressioni o incidenti.
Anche i mici che trascorrono la loro esistenza tra le mura domestiche devono però fare i conti con gli acciacchi dell’età che avanza che non risparmiano nessuno.
E’ difficile stabilire quando è il momento di porre fine alle sofferenze di un gatto affetto da una malattia cronica. L’idea di separarcene è straziante. E’ bene parlarne con il veterinario e valutare in base a quelli che sono i fattori fondamentali per una qualità della vita accettabile e tollerabile dal micio.
Considerare parametri, se così si può dire oggettivi, forse potrebbe essere d’aiuto nel prendere questa decisione così dolorosa. Il gatto per vivere dignitosamente dovrebbe essere in grado di
- mangiare, bere e dormire senza avere il respiro corto;
- mostrarsi interessato a quanto gli accade intorno;
- riuscire a fare un minimo di attività fisica, seppur poco impegnativa, senza rischio di sentirsi male;
- non mostrare segnali evidenti di un dolore insopportabile;
- riuscire ad avere il controllo dei suoi bisognini.
I gatti in età avanzata colpiti da malattie croniche che manifestano difficoltà respiratorie evidenti, si lamentano troppo spesso per il dolore, non riescono a controllare feci ed urina, sono apatici, non mangiano e deperiscono a vista d’occhio e non riescono più nemmeno a muoversi, hanno ovviamente una qualità della vita pessima e bisogna valutare se non sia il caso di porre fine alle loro atroci sofferenze.
Per quanto possa essere dura pensare che il nostro micio non ci sarà più, per un proprietario è ancora più inaccettabile stare a guardare mentre il gatto soffre intensamente senza poterlo aiutare.
[Fonte: Petplace]