Quando pensiamo ai pulsanti per cani la prima cosa che ci viene in mente sono video su Instagram di esemplari di diverse razze che comunicano con i propri padroni. Cosa ne dice la scienza di questo?
Pulsanti per cani utili per comunicare?
A dir la verità tenta di dimostrare come effettivamente i pulsanti per cani consentano ai nostri amici a quattro zampe di comunicare realmente con noi. Cercando di spiegare come questi siano in grado di riconoscere il simbolo o la parola legata a un comando o a un’espressione.
Quando parliamo di comunicazione di cani praticamente qualsiasi padrone sostiene che i cani possano effettivamente parlare con loro. Ancor di più da quando i pulsanti per cani sono arrivati sul mercato e alcune persone hanno speso il loro tempo ad addestrare gli animali a utilizzarli per comunicare. Il nome dato a questi animali capaci di esprimersi con tali mezzi è botton dog, proprio per via di questa loro capacità.
Come riportato anche dal Washington Post questi sono capaci di parlare premendo pulsanti identificabili da simboli, immagini o una posizione corrispondente a specifiche parole. I pulsanti per cani possono essere acquistati facilmente anche in rete. Con prezzi che variano dai 30 ai 230 dollari in base alla tipologia di kit, se per principianti o meno.
Sono stati proprio i video apparsi in rete di questi cani che comunicano in tal modo a scatenare la necessità della scienza di comprendere se davvero vi sia una comunicazione. Ovviamente, osservando i video, la prima cosa che si pensa è che effettivamente i cani siano capaci di formare associazioni tra lo spingere un pulsante il risultato che possono ottenere.
Scienziati americani al lavoro per capire
Per comprendere se si tratta di semplice addestramento o vera capacità di comprensione, scienziati dell’università di San Diego in California stanno studiando se vi sia un nesso tra il pulsante e quello che il cane vuole comunicare. Il gruppo, guidato da Federico Rossano sta collaborando con Fluent pet, un’azienda che produce questi pulsanti. Ma senza che entrambi si paghino a vicenda.
Il campione preso in analisi è composto da 10.000 proprietari di cani provenienti da 47 paesi diversi, Mentre un sottogruppo di questi ha concesso l’installazione di telecamere all’interno della propria abitazione in continuo funzionamento per rilevare il comportamento dei cani. Ovviamente mentre questi utilizzano i pulsanti.
Al momento questo sottogruppo è formato da meno di una dozzina di persone ma dovrebbe arrivare ad alcune centinaia in breve tempo.
Gli scienziati pensano di riuscire a raccogliere le giuste informazioni entro la fine del 2023. E hanno in programma anche di monitorare i cani e testarli al fine di capire se vi sia comunicazione o sia un premere pulsanti in modo casuale.