La regione Lombardia continua a sostenere gli animali: con un finanziamento di quasi due milioni di euro infatti è prevista l’erogazione di ben due progetti, uno per il controllo demografico della popolazione animale e la prevenzione del randagismo e uno per lo sviluppo degli Uffici diritti animali nelle Province e Comuni. I due bandi sono stati presentati e resi noti dalla Regione stessa, la quale attraverso l’assessore alla sanità Luciano Bresciani precisa che:
Il finanziamento e’ stato stanziato tramite la delibera approvata dalla Giunta regionale. Questo provvedimento attua quanto previsto dal Piano regionale triennale, varato a dicembre 2010, che prevede appunto la realizzazione di interventi di sterilizzazione della popolazione canina e felina, di prevenzione del randagismo e di incremento della presenza, a livello comunale e provinciale di sportelli’ dedicati agli animali.
Il primo bando ha molteplici obiettivi: in primo luogo ottimizzare la gestione dei cani senza proprietario, cioè randagi, accolti presso i canili o i rifugi, per incentivarne l’adozione, poi assicurare condizioni di benessere alle colonie feline del territorio ed evitare che proprietari di cani e gatti in condizioni di povertà possano abbandonare o cedere in maniera non corretta eventuali cucciolate. In particolare verranno stanziati 900.000 euro per la sterilizzazione di cani ospitati presso i canili sanitari o i rifugi, 400.000 euro per la sterilizzazione di gatti di colonia e 100.000 per la sterilizzazione di cani e gatti di proprietà.
Il secondo bando invece prevede la creazione di uffici articolati in una attività di front office (sportello per i cittadini per fornire informazioni, accogliere domande, attivare procedure o spiegare opportunità) e in una di back office (preparazione della modulistica, raccolta, gestione e organizzazione delle informazioni). In particolare gli uffici diritti animali (siglati con UDA) saranno presenti sia nelle province che nei comuni. I requisiti per partecipare al bando? Impegnarsi a tenere aperti gli UDA per almeno cinque anni e a formare il personale che vi lavorerà.
Fonte: Asca
Foto Credit: Thinkstock