Un disturbo frequente nel cane lo ptialismo, ovvero la frequente salivazione; in realtà nei cani le ghiandole salivari sono molto numerose, perché la saliva è per loro indispensabile, in quanto consente di far passare agevolmente il cibo verso lo stomaco. Ci sono diversi fattori che possono provocare una secrezione salivare eccessiva, e tra questi ci sono la chinetosi, le infezioni delle ghiandole salivari, quelle a carico del cavo orale in genere e alcuni farmaci che hanno la proprietà di stimolare la salivazione.
La chinetosi è provocata da mal d’auto e mal di mare, e può essere curata con farmaci specifici; le infezioni delle ghiandole salivari sono dovute, in genere, a traumi o a corpi estranei, per cui si assiste a un rigonfiamento doloroso della ghiandola e ad un aumento della temperatura corporea; in questo caso, il trattamento si basa su una cura antibiotica.
Le infezioni della bocca sono raggruppate sotto il nome generico di stomatiti e possono riguardare le gengive, la lingua o i denti; è possibile accorgersi di questo disturbo in quanto la bocca emette cattivo odore e la saliva che ne fuoriesce non è sempre trasparente e spesso presenta chiazze di sangue; in questo caso la cosa migliore da fare è portare subito l’animale dal veterinario per avere una diagnosi precisa e, quindi, anche la terapia più adeguata. Anche alcuni farmaci possono provocare un’ipersalivazione, soprattutto se il prodotto è amaro o se contiene sostanze che agiscono sul sistema nervoso che fanno emettere quantità importanti di bava.
Lo ptialismo non deve essere confuso con lo pseudoptialismo che consiste, invece, nell’accumulo e nello scorrimento della saliva dovuto ad una deglutizione incompleta o ad una particolare conformazione delle labbra tipica di alcune razze. In caso di pseudoptialismo la quantità di saliva emessa è normale ma il cane fatica ad inghiottirla; ci sono diverse cause che impediscono alla bocca di chiudersi, e solo un esame della cavità orale permette di effettuare una diagnosi esatta.