Anche il gatto può soffrire di pressione alta! E’ difficile immaginare il nostro micio dormiglione e pacioccone affetto da quella che per noi è una patologia legata spesso allo stress, ma è una realtà, neppure troppo rara. Non va sottovalutata perché alla lunga può compromettere la salute generale del gatto, andando a colpire organi come il cuore, i reni, gli occhi e/o il sistema nervoso. E’ importante dunque conoscerne i sintomi- i valori di riferimento- e le cause scatenanti, soprattutto quelle che si possono prevenire.
Pressione alta nel gatto, sintomi più comuni
Non tutti i gatti con ipertensione primaria o secondaria che sia presentano gli stessi sintomi, ma in generale i più frequenti riscontrabili -purtroppo talvolta in una fase tardiva-sono i seguenti:
- Convulsioni
- Disorientamento
- Cecità
- Pupille dilatate
- Distacco della retina
- Emorragia dell’occhio
- Sangue nelle urine
- Sanguinamento dal naso
- Proteinuria
- Gonfiore al rene
- Soffio al cuore (anomalo e/o non preesistente)
- Debolezza degli arti
- Oscillazione involontaria degli occhi
- Tiroide palpabile (se la causa è un ipertiroidismo)
Quali sono le cause?
Alcuni gatti soffrono della cosiddetta ipertensione primaria: ovvero c’è da sempre -benché la diagnosi possa essere tardiva- e non sono note le cause anche si presuppone che abbia un’origine genetica. Nella maggioranza dei casi però- l’80%- i mici soffrono di ipertensione secondaria, ovvero dovuta ad altre patologie. Tra le più comuni troviamo le malattie renali, alterazioni ormonali (dovuto ad esempio al morbo di Cushing o a tumore delle ghiandole surrenali) ed ipertiroidismo. Anche il diabete può innescare la pressione alta, seppur meno di frequente.
Come si fa la diagnosi? I valori di riferimento per la pressione alta nel gatto
La diagnosi nei gatti si fa come in noi umani, con lo strumento apposito. Anziché al braccio in tal caso il bracciale gonfiabile va applicato ad una zampa o sulla coda. Certo non sarà un’esperienza facile mantenere il micio fermo e calmo in tale situazione, ma sarà necessario.
Ovviamente cambiano rispetto a noi i valori di riferimento:
- 150/95 = pressione sanguigna normale e non pericolosa
da 150/99 a 159/95 = occorre un controllo accurato e regolare della pressione e di altre condizioni di salute che possono aggravarla - Da 160/119 a 179/100 = è opportuna una cura per limitare il rischio dei danni agli organi
- Sopra i 180/120 è necessario un trattamento immediato per evitare altre complicanze gravi.
Possono essere necessarie più misurazioni, specie se i valori risultano alti. Alla prima misurazione ad esempio è normale che così sia in quanto il gatto è agitato per l’insolita manovra a cui viene sottoposto.
Quale cura per la pressione alta nel gatto?
Ovviamente, va individuata la causa dell’ipertensione quando presente ed il primo step terapeutico è certamente quello di curare la malattia di base. Altresì può essere necessario utilizzare un farmaco antipertensivo, un calcio-antagonista o un beta-bloccante. Sempre e comunque sarà suggerita anche una dieta specifica con basso contenuto di sodio e che mantenga il peso. Non dovranno mancare i controlli di follow-up dal veterinario della pressione arteriosa, a cui andranno abbinate anche analisi di laboratorio, utili a monitorare la patologia di base e/o l’eventuale presenza di effetti collaterali spiacevoli della terapia. Con una diagnosi precoce e l’avvio della giusta cura il vostro micio potrà continuare la sua vita di sempre!
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Fonte: PetMd
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