Il presepe ci mette davanti, nella Natività, il bue e l’asinello. Ma erano presenti come animali in quel contesto storico e geografico? La risposta probabilmente vi deluderà.
Il primo presepe creato da San Francesco
Più che altro perché se prendiamo in considerazione la descrizione della stessa in teoria non sarebbero stati presenti. Ma è proprio così?
Perché quindi abbiamo il bue e l’asinello nel presepe? Dobbiamo tutto al suo inventore, ovvero San Francesco. Tornato da un viaggio in Terra santa chiese il permesso al papa di poter dare ai fedeli la possibilità di venire a contatto con quei luoghi, senza intraprendere un viaggio così pericoloso e costoso.
In poche parole, inventò il presepe moderno mettendolo in “scena” nel 1223. Una rappresentazione vivente molto semplice. In una grotta venne posto un altare e venne ricreata una mangiatoia. Al suo interno non vennero ricreati Maria, Giuseppe e Gesù ma vennero portati proprio il bue e l’asinello.
Ed è da questo primo presepe che poi nacque la tradizione che vede noi tuttora inserire il bue e l’asinello nella nostra ricostruzione. Pur non essendo presenti nel vangelo sono diventati parte immancabile della riproduzione casalinga della Natività.
C’è una ragione per la quale San Francesco però lì ha inseriti. Prima di tutto di tipo storico, dato che l’asino era comunque un animale molto diffuso e necessario per viaggiare. Il vangelo, a ogni modo, ci insegna che nel viaggio verso Betlemme Maria si trovava proprio in groppa a un asino.
Animali non presenti nei vangeli canonici
Ragione per la quale si presume che, nonostante tutto, questo equino fosse comunque presente alla nascita di Gesù Cristo. E lo stesso ragionamento deve essere fatto per il bue. Possibile che non vi fosse almeno un esemplare di questo animale in una mangiatoia? E’ normale quindi che San Francesco abbia voluto ricostruire la scena con questi animali.
Anche se tra i vangeli esiste solo una citazione di questi animali in uno degli apocrifi e non chiaramente come si vorrebbe. Ma non è un problema. Soprattutto se pensiamo a questi animali e al loro ruolo. Parliamo di esemplari che hanno da millenni la loro utilità nel sostenere gli esseri umani. Uno maggiormente sfruttato per gli spostamenti e l’altro per i lavori pesanti.
Senza contare che avrebbero anche un significato religioso nel presepe. L’asino è simbolo di umiltà, mentre il bue delle religioni pagane. Esso era infatti sacro in queste e la presenza nella mangiatoia viene considerata come il cambio di testimone tra il paganesimo e il cristianesimo.
Nel presepe abbiamo poi i dromedari sui quali viaggiavano i magi e i gatti. I quali secondo leggenda sarebbero stati accarezzati da Maria.