Al via da oggi, 1 settembre, la riapertura anticipata in 14 regioni italiane della stagione di caccia sostenuta da politiche filo venatorie: a scagliarsi contro la contravvenzione delle regole stabilite per la caccia, è anche il WWF.
ERANO diversi anni che non si assisteva, da parte delle Regioni, a una così generalizzata violazione delle norme che tutelano la fauna e che regolano l’attività venatoria. In pratica le Regioni deliberano di anticipare l’avvio della stagione di caccia ai primi giorni di settembre, rispetto a quanto stabilito dalla legge, ovvero la terza domenica di settembre, prolungando così la già lunghissima stagione venatoria. Così facendo, si autorizzano moltissimi giorni di caccia in più, con migliaia e migliaia di animali uccisi.
Sottolinea il WWF sottolineano come i provvedimenti che regolano la stagione della caccia spesso non vengono neppure rispettati a danno della tutela della biodiversità e della fauna selvatica. Il Wwf per il momento ha presentato ricorsi in Abruzzo, Liguria, Toscana, Trentino, Sardegna, Sicilia, Umbria e ben due nelle Marche, ma anche le altre associazioni lanciano i loro appelli.
Chiediamo al Governo e soprattutto al Movimento 5 Stelle, che rappresenta più di ogni altro la volontà popolare, di ripristinare la legalità e di fermare ogni deriva che mira al consenso dei cacciatori.
Chiede Enpa al Governo sostenuta anche dalla Lav che sottolinea come, nonostante le preaperture non siano affatto obbligatorie “in gran parte delle Regioni d’Italia, non passa anno che esse non siano concesse da amministratori che, nella continua ricerca di consenso politico, sono disposti a sacrificare la vita di milioni di animali”.
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