Le piastrine alte nel gatto non sono un riscontro comune ed in genere non devono preoccupare, ma ovviamente se persistono è necessario indagarne la causa, riscontrabile ad esempio in un sanguinamento recente, acuto, o più di rado in malattie gravi e silenti. Le piastrine sono dei corpuscoli prodotti dal midollo osseo e contenute in gran riserva anche nella milza, che entrano in circolo nel sangue con continuità. I suoi valori sono dunque stabili e si attestano in genere nel gatto in un range che va dai 26.000 e 470.000 /mmc (millimetri cubi). Oltre questa soglia si parla di piastrine alte nel gatto e sopra i 700.000 di trobocitosi, una condizione in cui vi è un alto rischio di coagulazione del sangue e di formazione di un trombo (trombosi). Quali possono essere le cause e cosa fare?
Piastrine alte e trombocitosi nel gatto le cause
Non essendo una condizione comune, non ci sono molti studi al riguardo circa questo disturbo della coagulazione del sangue dei gatti, ma ciò che si sa sulle cause viene comunque ritenuto sufficientemente attendibile. Nello specifico ci si basa su uno studio retrospettivo di 51 casi di trombocitosi felina (relativo agli anni 2000-2005) condotto dall’Università di Bristol. Tale condizione si manifesta indifferentemente in gatti maschi o femmine di qualunque razza: segni clinici gastrointestinali sono il riscontro più comune. La linfopenia -in questo studio e dunque in generale- è stata l’anomalia ematologica concorrente più frequente. Le condizioni infiammatorie/infettive sono quelle che dunque sono state riscontrate più spesso come cause, seguite da problematiche endocrine. Tra le altre situazioni e malattie che possono indurre valori altissimi di piastrine nel gatto troviamo -più raramente- diete a basso contenuto di magnesio o alto di calcio (può capitare con l’alimentazione domestica), la FIP (peritonite infettiva felina) l’IBD (malattia infiammatoria intestinale), sindrome paraneoplastica e linfoma intestinale. Un aumento anomalo del numero di piastrine è comunque raro e non sempre ne è identificabile la causa. Va comunque indagata anche la presenza di una malattia del midollo osseo, la perdita di sangue a lungo termine e la carenza di ferro, senza dimenticare che anche la somministrazione eccessiva di cortisone può provocare un aumento delle piastrine (un motivo in più per evitare il fai-da-te con i farmaci nei gatti).
Sintomi e diagnosi
In genere le piastrine alte nel gatto o anche la trombocitosi non provocano sintomi specifici. La diagnosi avviene di solito con esami di routine (emocromo completo) che in caso di valori anomali vanno ripetute a distanza di un mese circa e nell’immediato con una conta su striscio (in genere questo test è più indicato per le piastrine basse, ma è comunque importante in quanto viene fatto subito dopo il prelievo e quindi è più accurato, non presentando eventuali situazioni di coagulazione in atto). In genere se le piastrine sono alte (o basse) ed il resto dell’emocromo normale si può stare più tranquilli, ma eventuali indagini diagnostiche sono comunque necessarie. Queste possono richiedere ulteriori test, non ultima una biopsia del midollo, laddove la trombocitosi persista nel tempo e non se ne riesca a trovare una causa.
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Foto: Thinkstock
Fonte: PetMd e PubMed