Gli animali, sono sempre di più i grandi protagonisti della famiglia italiana. Nelle nostre case vivono 60 milioni di pets, di cui 7 milioni sono cani; 7,5 sono gatti e circa 46 milioni tra pesci, uccellini, roditori e animali esotici. Il mercato di alimenti per cani e gatti in Italia chiude positivamente anche il 2015, con un giro d’affari di 1,91 miliardi di euro e 551.200 tonnellate di prodotti commercializzati. Sono i dati del Rapporto sul mondo degli animali da compagnia che Assalco, Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia ha presentato con Zoomark International, il salone internazionale dei prodotti e delle attrezzature per gli animali da compagnia, Iri Information Resources e Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anvi). Vediamo le novità di quest’anno.
Sempre più presenti e sempre più al centro della nostra vita, gli animali domestici sono membri di diritto della famiglia: il 43% degli italiani vive con almeno un pet in casa. Giunto alla IX edizione il Rapporto sul mondo degli animali da compagnia è ormai diventato un indice di riferimento fondamentale per capire come in questo ultimo decennio è cambiata la presenza dei pets nelle nostre realtà domestiche; quale il loro ruolo in famiglia e società; quali i cambiamenti imposti sul mercato e il giro di affari che mobilitano; cosa è accaduto o si profila nei prossimi tempi a livello normativo.
Il rapporto Assalco, di un centinaia di pagine conferma riepilogando i tanti studi scientifici: gli animali ci fanno bene alla salute. I cani ad esempio riducono l’ansia infantile, come l’ansia sociale; contribuiscono alla salubrità dell’ambiente domestico; sono consigliati dai pediatri fin dalla tenera età nella crescita; insegnano la cura reciprica. Perfetti compagni di gioco dei bambini, apportano valore al vivere quotidiano; migliorano la qualità della vita degli anziani, e come da uno studio di Federanziani del 2015, permettono attualmente al Sistema sanitario nazionale di risparmiare ben 4 miliardi l’anno.
Per non parlare degli interventi assistiti con gli animali, in Italia sempre più presenti: i cani ad esempio sono sempre più di aiuto negli ospedali per interventi di pet therapy sia pediatrici che geriatrici.
Sta cambiando anche il modo di gestirli: il proprietario responsabile sa che che i cani devono essere iscritti all’anagrafe regionale e identificati mediante microchip, che cani e gatti devono essere vaccinati e trattati contro parassiti interni e esterni; In Italia, dal 2009 il Ministero della Salute promuove corsi di formazione destinati ai proprietari di cani.
Le amministrazioni pubbliche nell‘89% dei casi oggi si sono tutte dotate di un assessorato dedicato agli animali. Cresce anche l’attenzione alla salute da parte dei veterinari che spiegano: se si è allungata la vita media di cani e gatti è dovuto anche al pet food industriale, sottoposto a controlli, considerato sicuro oltre che completo dal punto di vista nutrizionale.
Dal punto di vista normativo, infine, il 1 marzo 2016 è stata presentata una proposta di legge per creare un collegamento tra l’anagrafe canina di competenza regionale e lo stato di famiglia di ciascun proprietario. C’è poi la proposta di arrivare a una anagrafe nazionale canina. Non solo: includere nel censimento Istat 2021 tutti i pets e per un loro completo riconoscimento inserire la tutela gli animali nella Costituzione come propne la Fidaa, Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente.
Intanto è stato decisivo l’emendamento legislativo che in base al principio della tutela del legame affettivo, stabilisce l’impossibilità di pignorare gli animali d’affezione e da compagnia e quelli con missione terapeutica assistenziale anche in caso di debiti del proprietario.
Fonte pressroom.cohnwolfe.it
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