Avviata ormai la procedura della Brexit, la Gran Bretagna si appresta ad uscire dall’Europa. Ma se il percorso avrà una durata di circa due anni e non sarà certo immediato, si comincia già a pensare alle prime conseguenze sui cittadini e sui loro animali da affezione. In pratica come potranno viaggiare i nostri cani e gatti in Inghilterra da adesso in poi?
Stando ai dati citati da Michel Barnier, negoziatore dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, si parla di un numero pari a circa 250.000 tra cani e gatti che varcano il confine ogni anno, da Dover a Calais e che sono muniti di supporto di un passaporto tematico.
Che cosa accadrà da adesso in poi? L’obiettivo è quello di rendere ancora semplici gli spostamenti senza causare problemi ai cittadini e ai loro animali da affezione così come accade anche adesso. In attesa di ulteriori informazioni, l’Inghilterra ha confermato le stesse modalità di spostamento degli animali e dei loro padroni fuori e dentro confine. In ogni caso l’animale deve possedere il chip sottocutaneo di riconoscimento e naturalmente il “pet passport”. Si tratta del passaporto per animali dove sono indicate tutte le generalità e i vaccini dell’animale che sta viaggiando.
PASSAPORTO PER ANIMALI, I DOCUMENTI PER RICHIEDERLO
All’interno è anche riportato il codice di riconoscimento unico che allinea il cane e il proprietario, e l’intero elenco delle vaccinazioni con una particolare attenzione rivolta alla vaccinazione antirabbica.
I cuccioli potranno viaggiare solo dopo ventuno giorni aver effettuato la prima vaccinazione e la data dovrà essere indicata dal veterinario. All’interno del passaporto sono riportati anche i codici dei del chip sottocutaneo di cui l’animale deve essere dotato. Ma forse con la formalizzazione della Brexit, le misure diventeranno più restrittive.