9 asini sono diventati i protagonisti a 4 zampe di una sorprendente pet therapy con i bambini autistici, ma anche con gli adulti affetti da disturbi neurologici, fisici e comportamentali. Loro si chiamano Napoleone, Lucignolo, Bettina, Ulissa, Senta, Eva, Nuvola, Fiore e Laura e compongono la “squadra” speciale di Eleanna Rossi, una delle poche operatrici italiane certificate di onoterapia.
Eleanna, 7 anni fa, ha messo in piedi Fratello Asino, coniugando il suo lavoro di educatrice, le teorie sull’autismo della scrittrice autistica Temple Grandin e la passione per gli animali. Come ha raccontato al Giornale dell’Umbria:
Sono cresciuta qui vicino, nella campagna di Sant’Egidio, la mia migliore amica era la capretta Linda che in inverno mi divertivo a vestire, anche con delle vezzose gonnine. E i gatti… ho ancora le cicatrici dei rovi dove andavo a riprenderli quando scappavano.
All’interno del Casale Forabosco, gestito dalla Fondazione Aurap, che da 30 anni si occupa di riabilitazione e recupero di persone con sindrome autistica, Eleanna ha portato da qualche mese i suoi asini, dove i bambini possono accarezzarli. Tutto, naturalmente, viene svolto sotto il controllo di medici, pedagogisti, psichiatri e psicoterapeuti, ognuno per le proprie competenze. E la pet therapy sta iniziando a dare i suoi frutti.
Accudire, alimentare, poi toccare, accarezzare e portare a spasso un asino ha un effetto calmante sui piccoli pazienti, addirittura il battito cardiaco della persona che entra a contatto con l’animale, rallenta. È un vero peccato che in Italia oggi l’onoterapia non sia ancora ufficialmente riconosciuta, sebbene all’Ospedale Niguarda di Milano lavorino con la pet therapy, asini compresi da 30 anni.
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