E’ quasi una tradizione: quando si sceglie di acquistare un pesce rosso, il primo luogo dove si pensa di metterlo è la classica boccia, complici anche molti film, cartoni animati o antiche credenze. Ricordatevi, però, che quella diventerà la casa del vostro taciturno amico e non va assolutamente bene.
Probabilmente questa rivelazione, ormai neppure del tutto nuova, sarà in grado di gettare nella confusione chi non è per nulla esperto nel settore dell’allevamento delle creature del mare, ma anche quelle vinte ad una fiera o regalate da un amico, vanno rispettate al massimo, tra l’altro visto che sono pure provate dallo scomodo trasporto nel classico sacchettino con i manici.
E’ vero che la maggior parte delle persone ricorda di aver visto crescere per molti anni dentro una boccia un pesciolino rosso, ma si tratta di pura e infelice sopravvivenza in uno spazio scomodo e senza i principali requisiti ad aspettative di vita anche maggiori.
La boccia in vetro, in effetti, vanta una conformazione inadeguata con una superficie di scambio di acqua e di aria limitate rispetto alla capienza. Nel giro di un numero di ore limitate, quindi, la concentrazione di ossigeno tende a diminuire provocando seri danni a questo essere vivente. La regola vale sia per il classico pesce rosso che per quello a più code che, anzi, crescendo molto ha bisogno di tanta acqua. La boccia, di solito, non supera la decina di litri. Senza contare la tortura di nuotare sempre in cerchio. Per concludere, la visione verso l’esterno è tutta deformata e visto che è stato provato che riescono a vedere pure all’esterno, di certo non deve essere piacevole. Del resto, oggi esistono in merito moltissime soluzioni alternative, anche molto economiche, quindi meglio lasciarsi consigliare da chi lavora in un negozio apposito e regalare una vita migliore ad un pesce che già rimane l’intera esistenza lontano dal suo habitat naturale.
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