Pesci deformi nell’acquario: da cosa può dipendere e come comportarsi? Se ne parla in un esauriente articolo pubblicato su Fish Channel a firma di Neale Monks, zoologo esperto di pesci tropicali. Se un acquariofilo ovviamente non acquisterebbe mai un esemplare dalla coda storta, lo scheletro ricurvo, le vesciche natatorie irregolari, le pinne sottosviluppate, può però capitare che chi alleva pesci osservi delle deformità negli avannotti, i piccoli neonati, o anche in pesci adulti: che si tratti della coda piuttosto che della spina dorsale curva che spinge verso l’alto la coda, proprio come nel caso del pesce immortalato dalla foto in homepage, scatto che riprende l’animale a sei anni di vita, a testimonianza di come non tutte le anomalie compromettono una regolare vita nell’acquario.
Alcune deformità sono addirittura volute dagli allevatori quando vogliono creare nuove varietà di specie ittiche ed in generale, spiega l’esperto, diventano un problema di salute soltanto quando impediscono al pesce di nuotare, di nutrirsi o di interagire con i suoi simili. Un acquariofilo può anche decidere, ovviamente, di non far riprodurre gli esemplari deformi per evitare che i geni difettosi vengano trasmessi alla generazione successiva.
La causa di irregolarità nella struttura fisica è infatti, nella maggior parte dei casi, di matrice genetica. In natura, osserva il professor Monks, questi pesci handicappati probabilmente morirebbero vittime dei predatori o perché incapaci di procurarsi il cibo, non arrivando alla maturità sessuale. Negli acquari, invece, il nutrimento sempre reperibile e l’assenza di pericoli li fa spesso arrivare alla riproduzione. Per evitarlo bisognerà dunque isolarli dalla comunità e fare in modo di rimuovere le uova deposte, anche se spesso saranno già state mangiate dagli altri pesci presenti e non ce ne sarà alcun bisogno, tranne che per i Ciclidi e negli ovovipari in grado di salvaguardare le uova.
La consanguineità è un fattore determinante che senza dubbio favorisce la nascita di pesci deformi. Anche la mancanza di spazio nella vasca e l’alto tasso di nitrati provocano l’insorgere di difetti. Altro fattore di rischio è rappresentato da carenze alimentari, specie per i predatori, che causano problemi nello sviluppo. La tiaminasi contenuta in crostacei e molluschi scatena infatti un abbassamento dei livelli di vitamina B1. Meglio optare, come dieta, per pesci che contengono bassi livelli di tiaminasi.
Anche alcune malattie possono causare deformità nel pesce, come le infezioni da micobatteri e la Pleistophora. Infine, un pesce può mostrare lievi anomalie fisiche a causa dell’età avanzata.
[Fonte e Foto: Fishchannel]
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