Un bambino che rimane affascinato di fronte allo spettacolo della natura e, soprattutto, osservando esseri viventi che guizzano colorati e silenziosi nell’acqua: una scena comune che rappresenta un pò l’infanzia di tutti. Parliamo, quindi, di una immagine quotidiana e di una sensazione che, probabilmente, ha riguardato tutti nell’età infantile. Ma è davvero così semplice curare un piccolo pesciolino rosso? Rispetto a qualunque altro animale, è davvero così indipendente dall’uomo? Un quesito che si pone in generale anche per tutte le altre creature del mare che possono vivere nelle case senza un apposito acquario.
A livello di sistemazione, se possedete solo la classica boccia ricordate che più grande è e meglio riuscirà a muoversi. Più facile ancora sarebbe potere aggiungere un filtro all’interno. Riguardo all’acqua, poi, le precauzioni non sono mai troppe, perchè si tratta del vero e proprio modo che hanno i pesci per sopravvivere. Sia quella della prima preparazione che quella dei cambi successivi, quindi, dovrà essere lasciata a riposo in un recipiente per almeno un giorno. Questo perchè quella appena uscita dal rubinetto è molto ricca di cloro che è dannoso per la mucosa e per le branchie dei pesci. Il rischio a lungo andare, sarebbe quello di prendere delle brutte e pericolose infezioni.
Evitate di sistemare all’interno ghiaietta e piante, ma meglio scegliere solo qualche sassolino. Passando, poi, all’alimentazione dovete sapere che chi non ha esperienza adeguata sull’argomento, tende a fornire troppo cibo rispetto a quello necessario. Dato che danno l’impressione di essere sempre affamati, è dall’uomo che deve partire un limite. In più, secondo una vecchia regola, dopo un minuto dalla somministrazione del pasto quotidiano, non devono esserci residui sul fondo che, altrimenti, andranno a decomporsi inquinando l’acqua. Tra i tipi di mangime, evitate le molliche di pane, ma scegliete quello adatto ai pesciolini rossi da acquistare in un negozio di acquari. Meglio prenderne la scatola piccola, cambiare spesso marca e fornirne pochissimo. In linea di massima, l’acqua va cambiata tre volte a settimana.
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