Un vuoto difficilmente colmabile; un dolore che non si riesce ad esternare perché spesso incontra resistenze a livello sociale e viene negato o minimizzato. Superare il lutto per la perdita del proprio animale domestico, richiede invece la possibilità di poter celebrare riti quali funerale e sepoltura, poter raccontare la propria esperienza. Elisa Silvia Colombo, psicologa, che dà sostegno presso il primo cimitero per animali di Milano, il Fido custode, spiega quali siano i processi necessari per affrontare la morte dell’animale amato.
L’impatto emotivo per la perdita del proprio animale domestico difficilmente è riconosciuto socialmente e spesso viene negato o minimizzato. Succede allora che la tendenza a nascondere il lutto da parte di chi lo subisce, ne comprometta la fondamentale elaborazione per accettare la perdita e il dolore a essa legato. Occorre poter invece manifestare il proprio dolore, attraverso cerimonie e racconti.
Nel processo di elaborazione di una perdita sono importanti i riti e la narrazione – evidenzia la psicologa Colombo – I riti, come il funerale e la sepoltura, segnano l’avvenuto passaggio e agevolano la percezione del sostegno sociale in un momento di grande cordoglio.
Poter seppellire o cremare il proprio animale, scegliendo come custodire le sue ceneri, aiuta a rendersi conto di quanto è avvenuto, molto più che lasciare il corpo in un ambulatorio veterinario. Anche la narrazione, ovvero il poter raccontare e condividere la propria esperienza, agevola la presa di coscienza dell’evento e delle emozioni correlate.
La condivisione delle proprie emozioni con qualcuno che ascolta in modo non giudicante ed empatico, rispettando i valori della persona, come può fare uno psicologo, fa sì che il lutto venga inserito all’interno del contesto e della storia di vita di una persona, rendendolo più semplice da affrontare e superare – chiarisce la psicologa.
A livello sociale, qualcosa sta per fortuna cambiando. Negli Usa ad esempio, alcune aziende riconoscono alcuni giorni di lutto o ferie pagate ai dipendenti che abbiano subito la perdita di un animale d’affezione.
Sta prendendo sempre più piede l’idea che un animale da compagnia non è mai ‘solo’ un cane o ‘solo’ un gatto – spiega Colombo, psicologa di riferimento de Il Fido Custode, il primo cimitero per animali d’affezione nato a Milano lo scorso agosto – È importante cercare di prendere consapevolezza dell’importanza che il rapporto con gli animali ha nella vita delle persone. Il ruolo e la peculiarità del legame affettivo che si crea con un animale da compagnia sono ampiamente riconosciuti e documentati, sia da un punto di vista empirico che scientifico.