Siete i nuovi, amabili, padroncini di un vispo quanto tenerissimo gattino? Ma da subito vi impensierisce e vi irrita persino un pò, ammettetelo, la sua imprevista specialità emergente: mordere, fortissimamente mordere, a più non posso, qualsiasi cosa gli capiti a tiro; che sia il vostro dito o un oggetto sul sofà. Altolà! Prima di arrivare a brusche conclusioni o di sviluppare nei suoi confronti una condotta severa, se non intransigente, è bene sappiate perché lo fa. D’altra parte: non vedete che già alza le zampe in segno di scuse e coccolosa resa?
Non pensate male del vostro gattino: non è aggressivo, né sta facendo il diavolo a quattro per cattiva condotta! Sta solo conoscendo l’ambiente e imparando a stare al mondo attraverso le sue istintuali attività predatorie. Anzi mette alla prova la sua abilità di cacciatore e di precocissimo ‘attaccante’ indomito. Il tutto attraverso quello che per lui è un gioco. Vi rassicurerà inoltre sapere che è un cucciolo e come i cuccioli di ogni specie è alle prese con passaggi della vita non proprio agevoli né indolori. Passateci voi per la prima fase della dentizione quando il piccolo inizia a sviluppare i denti da latte. Nei gatti avviene molto prima che nell’uomo: dalla seconda fino alla sesta settimana di vita. In questa fase, i denti temporanei sfondano le gengive in modo così violento che l’attività in termini tecnici è definita eruzione. Mordere e masticare per i piccoli è il modo naturale di lenire il dolore. Non meno impegnativa è la seconda fase della dentizione, verso l’ottava settimana di vita, quando spuntano i denti permanenti. A sei-sette mesi d’età, la maggior parte di razze di gatti ha già cambiato tutti i denti. La fase più problematica della dentizione, dunque, si verifica tra le 12 esima e la 20 esima settimana di vita. Portate comprensione e pazienza: ai morsi seguiranno i baci di micio!
Fonte petplace.com
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