Dare o no la pensione ai cani poliziotto? In Inghilterra è scoppiata la polemica dopo che la polizia di Nottinghamshire ha deciso di introdurre, a partire dal prossimo mese, una pensione per coprire le spese veterinarie degli animali che hanno lavorato al servizio delle forze dell’ordine e che non possono più partecipare alle attività per superati limiti di età. Si tratta di un contributo che può arrivare fino a 1.500 sterline che equivalgono a circa 1.700 euro per i primi tre anni. Una bella somma che tuttavia non tutti i cittadini approvano, e che vorrebbero vedere impiegata in altre così più utili per il territorio. Paddy Tipping, comandante della Nottinghamshire Police, ha così spiegato la proposta:
Ci prendiamo cura delle persone che sono state agenti di polizia ed è importante fare lo stesso anche per i nostri cani. Questi animali hanno lavorato sodo e sono poliziotti coi loro diritti. La forza di polizia ha in tutto 26 cani, di cui la metà fa parte del servizio di ricerca per le persone scomparse mentre l’altra è formata da animali in grado di localizzare denaro e droga. In questi anni hanno portato a casa risultati importanti.
Sono ben nove i cani poliziotto che andranno in pensione entro la fine del’anno. Il primo cane pensionato che potrà usufruire della somma di denaro a disposizione è un pastore belga chiamato Rossi, di otto anni, che ha contribuito a portare a termine centinaia di arresti e che ha anche salvato la vita al suo conduttore umano. Tra i più accaniti sostenitori del taglio alle pensioni canine anche Jonathan Isaby, il direttore della Taxpayers’ Alliance che riunisce decine di migliaia di contribuenti britannici, il quale ha dichiarato il suo grande disappunto verso la proposta e altresì ha chiesto che gli umani poliziotti siano messi a loro volta dentro una cuccia da questa legge. Voi cari lettori che cosa ne pensate?
Fonte: Corriere della sera
Foto credits: Flickr
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