Il passero italiano, ce lo racconta anche il suo nome, è un uccello appartenente all’ordine dei passeriformi, tipico italiano. Perché? La sua presenza è praticamente esclusiva nel nostro paese.
Dove si trova il passero italiano
All’estero possiamo infatti trovarlo solo in Corsica, sull’isola di Creta e nella Svizzera meridionale. Curiosità: in Sardegna è invece presente il passero spagnolo, mentre nel resto di Europa esiste solamente la specie europea o passera oltremontana.
È importante imparare a conoscere meglio questo uccellino, dato che la sua presenza è calata drasticamente negli ultimi anni. Tanto da essere inserito dalla IUCN tra le specie a rischio estinzione all’interno della categoria “vulnerabile”.
Una tipicità nostrana che rischia di sparire per diverse motivazioni. Ma come riconoscere il passero italiano? Questo uccellino è lungo circa 15 cm, possiede un’apertura alare che può raggiungere 26 cm e un peso che non supera i 30 grammi. I maschi hanno una livrea molto appariscente, con le ali e il dorso marroni screziati di nero. Le guance sono invece bianche, mentre la nuca e la testa sono di colore tra il marrone e il nocciola: il petto è grigio e la gola in nera.
Per quel che riguarda gli esemplari femmina di passero italiano questa ha il dorso più chiaro e striato di nero, petto e gola grigi e la nuca beige. Il becco di questi uccelli è molto forte e di colore nero o grigio scuro nei maschi.
È interessante il dibattito attivo sulla classificazione del passero italiano come specie a sé stante. Alcuni esperti pensano che sia morfologicamente vicina o che sia una specie ibrida tra il passero spagnolo e quello europeo. La durata media della sua vita? È di 7 anni e 9 mesi.
Ama nidificare sotto le tegole
Il pastore italiano, come intuibile nonostante il rischio di estinzione, è una specie endemica italiana presente su tutto il territorio tranne che in Sardegna. Ama edificare nelle città, in particolare negli anfratti dei palazzi e sotto le tegole ma è riscontrabile anche in aperta campagna nelle zone rurali.
Dobbiamo sottolineare che il passero italiano è prevalentemente un uccellino sedentario, capace di nidificare anche nel corso delle stagioni fredde. Marzo è il mese in cui inizia la stagione riproduttiva. Questo comporta potersi trovare improvvisamente davanti a due maschi che vociano rumorosamente per conquistare la propria femmina.
Come accaduto per altre specie animali si pensa che il passero italiano sia messo a repentaglio dalla mancanza di risorse alimentari disponibili insieme ad alcune malattie.
La femmina può arrivare a covare fino a tre volte l’anno, circa quattro-sei uova a covata. Ognuna di queste può durare dagli 11 ai 14 giorni. Nel periodo che passano nel nido i piccoli, che va dai 13 ai 17 giorni, vengono accuditi da entrambi i genitori per poi spostarsi.