È allerta parvovirosi nella città di Genova dove si stanno registrando diversi casi di parvovirosi che ha causato la morte di alcuni cani.
Si tratta in effetti di una specie di gastroenterite virale, ma che in questo caso è molto più grave tanto da poter essere addirittura letale: esiste un vaccino e l’invito è quello di vaccinare il cane, ma secondo i ricercatori il virus sarebbe mutato.
I decessi a causa di parvovirosi canina sarebbero almeno dieci dall’inizio dell’anno, numeri che hanno spinto la Asl genovese a mobilitarsi per avviare una collaborazione con i veterinari.
A causa dei numerosi decessi che si sono verificati in questi giorni e dello stato di allarmismo che potrebbe interessare tutti i proprietari di cani, a ogni veterinario libero professionista che eserciti la propria attività nel territorio di competenza della Asl3 viene chiesto di fornire informazioni sui casi di parvovirosi canina accertati che per il momento sarebbero diffusi nelle zone di Sampierdarena, Dinegro, Valpolcevera.
Le cliniche sono invece chiamate a inviare all’ufficio dell’Asl 3 diversi dati: segnalazione del soggetto interessato ed età; provenienza del cane; luogo di detenzione; copertura vaccinale attuale e pregressa nei confronti della parvovirosi; sintomatologia; i referti di laboratorio attestanti l’accertamento della presenza del virus Cpv (tipizzazione genetica variante Cpv2); esito della malattia. L’indirizzo cui mandare la documentazione è: Asl 3 – S.C. Sanità Animale, via San Giovanni Battista 48, oppure via mail: a [email protected] o attraverso la Pec a [email protected].
Il virus attacca l’organismo dell’animale e attacca i più indifesi, soprattutto i cuccioli:
Al momento l’epidemia, perché di epidemia vera e propria si sta parlando, sembra circoscritta alla sola zona genovese, ma la paura che possa allargarsi in tutto lo stivale è sicuramente alta. L’obiettivo primario infatti ora è quello di isolare il virus killer in modo che non si propaghi, oltre che naturalmente cercare di tentare il tutto per tutto per salvare i cani ancora a rischio o in gravi condizioni. I quartieri dove finora si sono registrati la maggioranza dei casi sono Sampierdarena e Dinegro, ma anche in Valpolcevera gli ambulatori cominciano ad avere le prime segnalazioni.occhio si diffonde attraverso le feci infette di cani alati con cui i sonori amici a quattro zampe potrebbero entrare in contatto anche durante una semplice passeggiata.
Attenzione quindi ai sintomi da tenere d’occhio: feci acquose e vomito, stanchezza e prostrazione che richiedono una cura e in intervento immediato per evitare la morte dell’animale.
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