Tutti coloro che possiedono un cane l’hanno fatto almeno una volta nella vita: parlare con lui, raccontargli segreti, dubbi, ma anche le cose belle successe nel corso della giornata. Perchè un cane ti ascolta, sempre, e ti guarda come se volesse annuire. Ma spesso ci sentiamo pazzi a parlare con un pet, pensiamo che lui non capisca. Errato: uno studio pubblicato sul Current Biology dimostra che se parlare con il cane non è sintomo di pazzia.
Anzi, pare che i cani siano in grado di differenziare ed elaborare le varie componenti del linguaggio umano, reagendo ai dati verbali proprio come se un’ala del cervello canino riuscisse a capirci. Precedenti studi avevano dimostrato che quando i cani ascoltano la voce di altri simili, elaborano questo suono come un bias, ovvero come se scambiassero i due emisferi del cervello. Ma questo accade anche con i suoni umani?
In realtà no: quando un pet ascolta un umano che gli parla, il suono viene trasmesso chiaramente sia verso l’orecchio destro che verso il sinistro, allo stesso momento e allo stesso volume. Ma non solo. Il cervello canino quando ci ascolta elabora tutti i componenti, proprio come accade a noi uomini: questo non vuole dire che ci capiscano, ma che per lo meno pongono l’attenzione su ciò che stiamo dicendo. Il cane quando gli parliamo di certo non capisce, ma per lo meno ci prova, mettendo in moto tutti gli emisferi del suo cervello. Straordinario no?
La prossima volta che parlate con Fido quindi fate attenzione: lui vuole veramente ascoltarvi, e si impegna con tutto se stesso per farlo!
Foto credits: Shutterstock photo credit: Anke Van Wyk
1 commento su “Parlare con il cane? Non è pazzia, uno studio lo dimostra”