Parchi pubblici più luminosi grazie ai cani

Forse non tutti conoscono il MIT, un’università americana con la missione della ricerca, ma tutti conoscono il potere del letame.

Sommiamo MIT+Letame e otteniamo un nuovo ritrovato per poter alimentare apparati elettrici, esattamente parliamo delle feci del cane. I due cassoni gialli che vedete in foto non sono altro che parte dell’impianto a biogas canino, purtroppo in un luogo molto distante dalla retrograda Italia per essere visitato. permettono l’accensione dei lampioni nel parco di Cambridge.

L’iter per alimentare questa invenzione è semplicissimo, Fido farà le sue “cacchette” e noi anzichè raccoglierle e gettarle inutilmente nei rifiuti in cui si decomporranno sprigionando metano che va ad alimentare l’effetto serra, li getteremo dentro un tubo che fa parte del “The Park Spark Project“.

Una speciale autoclave contiene colonie di batteri anaerobici, questi batteri rielaborano le deiezioni dei nostri amici pelosi estraendone il metano, quindi creando energia.

Il combusitibile canino è alla pari dell’energia solare o tutte le fonti di energia e permette l’accensione dei lampioni di conseguenza può essere utilizzato per l’illuminazione pubblica del parco mediante speciali lampioni a gas (quelli che ad inizio 1800 c’erano prima dell’arrivo della corrente elettrica in larga scala) collegati all’impianto.

Come vedete dall’astrazione grafica il salto qualitativo è grande, si passa da avere una massa di feci da stoccare ed eliminare a riutilizzarla rendendo il sistema utile ed ecologico, ovviamente non serve solamente ad alimentare i lampioni ma anche piccoli elettrodomestici.

A destra potete vedere una foto reale del parco, è chiaro che per inserire le feci in questo sistema ci vogliono dei sacchetti appositi che come potete vedere dalla foto sono situati poco sopra il “cestino” del futuro.

L’idea è geniale ed è stato tramutata in progetto finanziato in parte da una cattedra di design del Massachussets Institute of Technology attualmente in funzione nell’area cani di  un parcodi Cambridge (Massachussets), cosa aspettiamo a portarlo anche in Italia?

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