Maltrattamento sugli animali: cosa prevede la normativa

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Nel nostro Paese sono migliaia, ogni anno, i casi di maltrattamento e torture ai danni degli animali. Fino a pochi anni fa i responsabili di questi atti non erano perseguibili per legge e l’abbandono sembrava destinato a rimanere un atto impunito. La legge n. 189 del 20 luglio 2004, che si riferisce nello specifico al fenomeno del maltrattamento ed abbandono degli animali, ha sancito finalmente pene severe per tutti coloro che pongono in essere comportamenti illeciti, violenti, afflittivi nei confronti dei nostri amici a quattro zampe.

I principali cambiamenti rispetto alla precedente  disciplina riguardano l’inserimento di un titolo di reato autonomo, intitolato dei delitti contro il sentimento degli animali e l’elevazioni di sanzioni di un certo rilievo: le sevizie contro gli animali adesso sono un vero e proprio reato. Analizziamo ora le singole fattispecie di reato.

L’abbandono di animali è punito con arresto fino ad un anno e multa fino a 10mila euro, il maltrattamento, in particolare sevizie, lesioni, lavoro insopportabile, ogni altra crudeltà,  è punito con la reclusione da 3 a 18 mesi, tali pene vengono raddoppiate se deriva la morte dell’animale stesso.

Partire con la zampa giusta, un gatto in famiglia

consigli gattinoCi siamo: finalmente avete ceduto alle insistenti richieste dei vostri figli e un gatto è entrato a far parte della famiglia. O ancora, avete deciso di rispondere al miagolìo straziante di qualche trovatello in strada e ora vi ritrovate con un batuffolino di pelo tremante in mano. O più semplicemente vi siete recati in un negozio specializzato e avete acquistato il vostro animale da compagnia. Qualunque sia il modo in cui il misterioso felino è entrato nella vostra vita, la stravolgerà inevitabilmente. In positivo, ovviamente. Anche se questo dipenderà in gran parte dall’atteggiamento adottato verso il vostro animale domestico.

Un gatto è per sempre. Ed è a tutti gli effetti un membro della famiglia. Non farà soltanto le fusa, riscaldando le fredde serate d’inverno con il suo morbido pelo. Avrà delle esigenze da soddisfare, un percorso di crescita, di maturazione, e di invecchiamento da compiere insieme a voi, e non sempre la convivenza sarà facile. Ma con un po’ di pazienza, lo spirito e i consigli giusti, un gatto in casa può diventare un’esperienza indimenticabile, un compagno di cui non potrete più fare a meno.

Il Signor Cane: il Pastore Tedesco

PASTORE TEDESCO

Non so se per tutti i bambini è così, ma per me lo è stato. Quando ho iniziato a chiedere insistentemente la presenza di un cucciolo con cui giocare avevo una gran voglia che mi venisse regalato un Pastore Tedesco. Non è esattamente un cane da appartamento, e i miei genitori proprio non se la sentivano, anche se quel musino tenero che hanno da cucciolotti sicuramente li chiamava a gran voce! Non ho avuto un Pastore Tedesco ma una fantastica meticcia, di cui credo vi racconterò prima o poi, ma se da qualche parte si doveva iniziare a parlare di cani credo fosse giusto iniziare dal corrispettivo del leone, re della foresta, del mondo canino: Deutscher Schaferhund, ovvero il Pastore Tedesco.

La sua nazione d’origine è la Germania e ci sono diverse teorie su come sia nato questo cane da pastore. Potrebbe essere stato generato dall’incrocio di razze di cane pastore già esistenti in Germania, ma anche dall’accoppiamento di cagne pastore direttamente con i lupi. Un po’ come per tutte le  “vecchie” razze, le origini si perdono nella notte dei tempi, le uniche notizie certe sono che le prime specie a pelo lungo furono presentate ad Hannover nel 1882, mentre quelle a pelo corto a Berlino nel 1889.