
Oggi ci occupiamo di uno sport che è possibile svolgere con il proprio amico a quattro zampe: lo Sleddog. Il termine sleddog è di origine americana e deriva dalla fusione dei termini sled, slitta e dog, cane. In sostanza si tratta di una slitta trainata da una muta di cani con un conduttore, chiamato musher. Lo sleddog tempo fa, prima che vi fosse la diffusione delle motoslitte, era l’unico mezzo di locomozione per popolazioni dell’Europa Nordica come Eschimesi, Indiani Atabàskan e Nord America.
Oggi lo sleddog non è più un mezzo di trasporto ma uno sport dove si utilizzano soprattutto cani di razza Alaskan Husky, Siberian Husky o Groellandesi o Samoiedi, cani particolarmente robusti, capaci di percorrere anche duecento chilometri al giorno e che non temono il freddo pungente del Nord.
Le gare con le slitte trainate da cani risalgono agli inizi di questo secolo: la più famosa si chiama Iditarod e si svolge ogni anno a marzo un percorso di 1000 miglia in Alaska da Anchorage a Nome, con temperature che arrivano anche a -40°. Questa corsa è legata ad una gloriosa impresa compiuta negli anni venti dal cane Balto, ricordato come un eroe e del quale abbiamo parlato tempo fa.
Cosa sono pochi minuti rispetto ad un’intera giornata? Eppure potrebbero valere una vita intera: quella del vostro animale domestico. Sono sufficienti tre minuti al giorno per proteggere il nostro cane o il nostro gatto, pochi attimi preziosi completamente dedicati allo spazzolare i denti.
Pitoni, iguana, pappagalli. Avere un animale esotico come pet è impegnativo e costoso. I numerosi abbandoni a cui si assiste nonché il traffico illecito in continua crescita in questo settore, portano a pensare che molti proprietari sottovalutino le responsabilità e gli oneri economici di una simile scelta.

