Ogni anno nel periodo natalizio molti menù propongono quello che è ritenuto da molti un piatto sopraffino: il foie gras, un patè molto delicato ottenuto con il fegato delle oche. Purtroppo le pratiche che portano all’ottenimento di tale patè non sono spesso conosciute, non si conoscono le sofferenze cui le anatre vengono sottoposte quotidianamente.
Le oche devono ingrassare in breve tempo ed il loro fegato deve ingrossarsi fino a dieci volte la dimensione normale per essere utilizzato nella produzione del foie gras: tale ingrossamento avviene tramite un’alimentazione forzata cui i pennuti sono sottoposti stipati in gabbie singole nelle quali sono impediti i movimenti.
Gli animali vengono nutriti quindi più volte al giorno dalle 3 alle 8 volte, con un pastone di cerali misti ad olio, o con un pastone di mais cotto e salato: l’alimentazione avviene attraverso un tubo metallico di circa 28 cm, che viene crudelmente inserito nella gola fino a quando raggiunge il gozzo. E’ evidente come tale pratica provochi lesioni interne all’animale, come l’ingente quantità di cibo faccia si che il fegato raggiunga dimensioni spropositate.