Un pesce serpente lungo come un palazzo di sette piani, è quello ripreso dalle telecamere di un sottomarino senza pilota, nel corso di una ricerca che riguardava gli scienziati della Louisiana State University nel Golfo del Messico. Una misura del tutto eccezionale, anche perchè la zona è quotidianamente monitorata per la ricerca petrolifera e, fino ad oggi, si riteneva che questa specie marina non potesse superare gli undici metri, mentre l’esemplare avvistato batte ogni record con i suoi diciassette metri.
Tigri in estinzione: è l’allarme del WWF
Il 14 febbraio è iniziato l’anno della tigre secondo il calendario cinese, e proprio in concomitanza con questo evento il WWF ha lanciato un allarme sulla possibile estinzione delle tigri, delle quali ne restano solo 3.200 esemplari. Le cause della scomparsa delle tigri sono molte, ma il WWF ha reso note le dieci più importanti, tra le quali: i cambiamenti climatici in Bangladesh, la riduzione del loro habitat naturale in India, il commercio di ossa, carni e pelli in Cina, Vietnam e Nepal, la deforestazione in Russia e in Mekong.
Nonostante quasi tutti i paesi asiatici abbiano festeggiato in grande stile l’anno della tigre, il felino in carne e ossa è seriamente in pericolo, basti pensare che dal 1940 si sono estinte ben tre sottospecie di tigri e che dal 1998 il loro habitat è diminuito del 40%.
I responsabili dell’estinzione delle tigri sono anche i paesi industrializzati occidentali; ad esempio gli Stati Uniti hanno il record di tigri in cattività: più di 5.000, e con poche leggi che tutelino i felini dal mercato nero. Sul banco degli imputati ci sono finiti anche gli stati europei a causa dell’enorme domanda di olio di palma, una delle principali cause della deforestazione asiatica.
L’Attività Assistita con Animali (A.A.A.)
L’Attività Assistita dagli Animali è una metodologia riconosciuta come terapia di affiancamento alle cure tradizionali mediche dal Centro di collaborazione OMS/FAO per la sanità pubblica veterinaria: lo scopo è quello di promuovere l’iterazione tra gli animali e le persone, che si trovano in situazioni disagiate o comunque problematiche. Tale integrazione aiuta l’uomo a migliorare la qualità di vita, anche in presenza di malattie, facilitando anche la propensione del paziente verso le cure cui deve essere sottoposto.
Il primo progetto risale al 2007 presso l’ospedale sant’Orsola di Bologna all’interno del reparto pediatrico e dei reparti che si occupano di patologie legate all’alimentazione, quali anoressia e bulimia. Nelle AAA gli animali vengono affiancati da conduttori, specializzati in Pet Terapy, e dal personale ospedaliero che si occupa dei malati all’interno della struttura.
Le attività si sviluppano in cicli di incontri che inziano con momenti di accoglienza , cui seguono giochi di gruppo, stimolazioni sensoriali, attività creative e di manipolazione: si tratta di interventi di tipo educativo e/o ricreativo di durata non prestabilita in cui il paziente deve sentirsi libero di entrare in contatto e stabilire un rapporto di sicurezza con il malato.
Crisi economica, il cane diventa un lusso
Un po’ come le vacanze, i vestiti griffati, l’auto sportiva, anche avere un cane è diventato un lusso che molte famiglie non possono permettersi o peggio non possono più permettersi. La crisi economica ha infatti colpito tutti i consumi non strettamente necessari e di fronte al conto in rosso in tanti sono ricorsi ai canili nel migliore dei casi, all’abbandono nel peggiore, per liberarsi di quella che ormai era divenuta una zavorra per il bilancio familiare: l’amico a quattro zampe.
Malgrado le numerose iniziative di visite veterinarie gratuite, veterinari della Asl, prendersi cura come si conviene di un cane ha degli oneri economici non trascurabili e chi ha perso il lavoro o è in cassa integrazione si è ritrovato nella difficile condizione di non poterli più sostenere.
Mosca, un leopardo dentro casa
Di sicuro non poteva capitare esperienza più curiosa e anche rischiosa, ad un gruppo di uomini che, a Mosca, stavano per abbattere una casa quando si sono trovati davanti un leopardo. Cleopatra, un esemplare femmina di quattro anni e mezzo, infatti, non era per niente d’accordo che venisse distrutto il suo comodo rifugio. Nell’esclusivo quartiere di Rechnik, dove da settimane sono in corso proteste per via di un piano capillare di abbattimenti, esisteva una famiglia che al posto di tenere il classico animale domestico, viveva con uno dei più temibili predatori esistenti al mondo.
Animali “a dieta” a causa dei cambiamenti climatici
I repentini cambiamenti climatici farebbero cambiare la dieta degli animali; a sostenerlo è una ricerca condotta dal Dottor Yoram Yom-Tov dell’Università di Tel Aviv, che ha osservato quali strategie adottano gli animali per sopravvivere alle nuove temperature. Secondo il Dottor Yom-Tov:
“Le popolazioni di animali in diverse aree geografiche si stano adattando ai cambiamenti di temperatura scegliendo la propria strategia, soprattutto “a tavola”.
Qualche esempio? Le volpi e le linci della Scandinavia si sono dovute mettere a “dieta ferrea”, a causa dell’innalzamento di 3 o 4 gradi della temperatura della zona sub-polare, in quanto corpi più piccoli permettono di dissipare il calore e di affrontare meglio l’aumento di temperatura, anche perché esso ha modificato la disponibilità di cibo. Scelta opposta per i piccoli roditori dell’Alaska che invece hanno optato per una “dieta ingrassante” che aumentasse la loro massa corporea, in quanto gli inverni più cali permettono un maggiore disponibilità di cibo.
European Pet Night 2010
Il 24 febbraio a Bruxelles si terrà l’European Pet Night 2010, che qust’anno avrà il titolo We Care: si tratta di un’occasione unica per celebrare i nostri amici animali e per ricordare il grande contributo alle persone ed alla società. La manifestazione si terrà presso la sala membri presso la sede del parlamento europeo in Belgio dalle ore 18.30 alle 20.00 circa.
La serata sarà inaugurata e presentata da Caroline Lucas, membro del parlamento europeo, presidente del gruppo parlamentalre per la conservazione ed il benessere degli animali e dal dottor Horst Schnellhardt, membro del parlamento europeo settore ambiente, pubblica salute e salute alimentare.
L’European Pet Night è giunta alla sua quarta edizione e prevedere l’intervento di una organizzazione di partner denominata appunto They Care che include al suo interno la Federazione per la salute degli animali, Eurogroup per gli animali, la Federazione internazionale per la salute degli animali, ed il Dipartimento di polizia canina del Belgio.
Prendersi cura di un gattino rimasto orfano
Che si tratti di un gatto randagio salvato dalla strada, piuttosto che del micio della vostra gatta scomparsa, prendersi cura di un gattino rimasto orfano non sempre è facile. Più sono poche le settimane di vita e più arduo si fa il compito. In alcuni casi, può anche capitare che la madre non sia morta ma che abbia sviluppato complicazioni, malattie o debilitazione, o ancora ghiandole mammarie infette, o insufficienza negli eccipienti nutritivi del latte materno. In ogni caso, se il micio è troppo piccolo per alimentarsi da solo dovremmo provvedere noi alla sua nutrizione e allo svezzamento.
Se avete un’altra gatta fertile, non dovrebbe essere difficile farle adottare il micio rimasto orfano. A me è addirittura capitato che una cucciolata venisse allattata da ben due mamme-gatto che si alternavano, di cui una aveva perso i suoi cuccioli e dirottato il suo amore materno verso quelli altrui. Se invece non avete altre gatte a disposisione, non vi resta che provvedere voi stessi, avvalendovi del consulto del veterinario, sugli orari di somministrazione del latte, le modalità e le quantità, tutto rapportato all’età del micio, alla sua costituzione fisica e alla situazione clinica.
Neve a Roma molto gradita dagli animali del Bioparco
L’inverno rigido di quest’anno, ha portato neve a bassa quota e persino a Roma, dove per qualche attimo i cittadini hanno visto le strade ricoperte di un sottile manto bianco, discoltosi però in brevissimo tempo. Eppure quelle poche ore di freddo eccezionale, hanno fatto felici non solo gli abitanti non abituati a vedere la Capitale vestita di bianco, ma anche gli animali del Bioparco di Villa Borghese, apparsi subito gioiosi e ben disposti al gioco. Le tigri siberiane, ad esempio, ma anche i macachi del Giappone e i bisonti, abituati ai climi secchi e freddi, sono usciti fuori a godersi questo gradito fuori programma e hanno aspettato che i fiocchi smettessero di cadere, prima di rientrare nei loro rifugi al calduccio.
Cani e gatti vittime di incidenti domestici, l’allarme dell’Aidaa
Una casa a prova di cane, un appartamento a misura di gatto. Abbiamo parlato spesso di come rendere sicura la nostra abitazione per gli animali domestici. Sono sufficienti poche semplici regole, quelle tra l’altro dettate dal buon senso, per salvare la vita ai nostri pets. Levare le piante tossiche e i detersivi dalla loro portata, non lasciare balconi aperti quando il gatto è da solo in casa e non potete controllarne i movimenti, proteggere i cavi elettrici con gli appositi copricavo e così via discorrendo.
Tuttavia, malgrado le raccomandazioni siano davvero semplici da seguire, ci si dovrebbe regolare un po’ come si farebbe per una casa a prova di bambino, non sempre si riesce a tenere la situazione sotto controllo e ogni anno ne fanno le spese centinaia di animali domestici, vittime di incidenti causati dalla nostra disattenzione e trascuratezza.
Amici animali, il freddo è arrivato anche per loro
Il grande freddo è arrivato e siamo certamente nel periodo dell’anno in cui le temperature sono più rigide; ma mentre noi ci copriamo di più e affrontiamo la stagione con serenità, per i nostri amici a quattro zampe non sempre è così semplice. Gli sbalzi di temperatura, infatti, creano dei disagi a quasi tutte le specie e, qualche volta, non basta la pelliccia che la natura ha fornito loro a farli riscaldare. E’ anche vero però che ognuno ha il suo limite di sopportazione: ad esempio, un animale domestico grande e giovane sarà in grado di temere di meno le oscillazioni della colonnina di mercurio, rispetto ad uno piccolo e anziano.
Pesci rossi come premio: multato
A Venezia pochi giorni fa un giostraio è stato multato per aver detenuto dei pesci rossi dentro alle bocce di vetro, considerate troppo anguste per il corretto e naturale movimento dei pesciolini: il giostraio gestisce una piccola bancarella con un gioco a premi in Riva dei Sette Martiri, la cui modalità è simie a quella di un tiro a segno con delle palline nelle bocce dei pesci.
Tuttavia i vigili urbani che eseguivano un controllo sulle postazioni, hanno considerato quelle bocce davvero troppo piccole per i pesci e, in applicazione del nuovo regolamento comunale di igiene veterinaria, hanno multato l’uomo di circa 50 euro. Soddisfatti gli animalisti, per i quali anche questi piccoli gesti possono contribuire ad una maggiore sensibilità e civiltà nei confronti degli amici animali.
In base al recente regolamento sul benessere degli animali stilato appunto dal Comune di Venezia, é infatti vietato non l’uso di acquari sferici ma anche la consegna di animali in premio: tutto ciò ovviamente per far si che l’animale non diventi una merce di scambio o un fine ultimo attraverso il quale arricchirsi. La giostra multata, che aveva già avuto l’autorizzazione prima dell’emanazione del nuovo regolamento comunale, potrà continuare la sua attività ma solo dopo aver disposto una sistemazione più rispettosa della vita dei pesci, oppure sistemando gli stessi in un acquario squadrato di dimensioni maggiori.
I gattofili sono persone intelligenti
I gattofili sono persone intelligenti. O almeno in linea di massima sembrerebbe così. Stando a quanto riporta un recente studio effettuato nel Regno Unito chi possiede un felino in casa è più colto e soprattutto più impegnato rispetto a chi possiede un cane. A giungere a questa conclusione un gruppo di ricercatori del Department of Clinical Veterinary Science, della University of Bristol, in Inghilterra, coordinati dal dottor Murray. La ricerca è stata pubblicata dal Veterinary Record.
L’indagine, che ha coinvolto un campione casuale di 2.980 famiglie nel Regno Unito nel 2007, ha fatto emergere che il 26 per cento delle famiglie possedeva almeno un gatto, il 31% un cane. Tra gli intervistati, a possedere animali domestici, ovviamente aggiungiamo noi, erano soprattutto coloro che vivevano in case dotate di giardino. Da questo sondaggio è emerso, come anticipavamo ad inizio articolo, che le famiglie più colte, con membri laureati e impegnati intellettualmente, erano anche quelle che possedevano un gatto piuttosto che un cane.
Gli asini panteschi diventano operatori ecologici
“Lavorare come un mulo”: un tempo la saggezza popolare esprimeva così le fatiche quotidiane che gli uomini dovevano affrontare quotidianamente per sfamare la propria famiglia. Oggi quel detto è assolutamente attuale, visto che agli asini panteschi, ennesima specie in via d’estinzione, è stato affidato un compito davvero particolare: quello di operatori ecologici. In tempi di crisi, insomma, si rischia di vedersi portar via anche questo tipo di impiego, addirittura dalla specie equina da sempre snobbata a favore dei più agili cavalli e impiegata principalmente come aiuto in campagna. La polemica non è tardata ad arrivare, le associazioni animaliste sono insorte per scongiurare eventuali sfruttamento o maltrattamenti, ma per gli asini dell’isola siciliana di Pantelleria, al momento, il compito principale è quello di adoperarsi per la raccolta differenziata all’interno all’interno del Parco delle Madonie, nel comune di Castelbuono, in provincia di Palermo.