
Il corpo forestale dello stato lancia l’allarme per un problema che potrebbe portare serie conseguenze negli equilibri naturali e l’estinzione di un animale simpatico e socievole: il ghiro. Infatti è stata diffusa la notizia secondo cui negli ultimi anni vi sarebbe stata una caccia senza precedenti nei confronti di tale specie, la cui carne, saporita, pare essere divenuta un must tra quanti amano la cacciagione.
La caccia al ghiro, illegale, pare essere diffusa soprattutto sulle montagne della Calabria, nel Lazio, in Campania e in Toscana, in particolare nel Rossanese e nella Locride, fra le province di Reggio Calabria e Catanzaro, la Forestale ha messo a segno diverse operazioni di repressione del bracconaggio. Il ghiro, specie protetta, a lungo andare potrebbe anche rischiare l’estinzione, a causa delle sue carni pregiate e perfette, come si legge in una nota, per la preparazione dello spezzatino.
Il ghiro sta uscendo dal letargo proprio in questo periodo, è un animale notturno, piuttosto impacciato che si spaventa con facilità: un rumore improvviso o un fascio di luce puntato al muso lo disorienta con facilità, consentendo ai cacciatori e bracconieri una facile cattura. Il ghiro si riproduce una sola volta l’anno, con difficoltà: pur dando alla luce dai cinque ai sette piccoli, è difficile che questi sopravvivano, chiudendosi poi in un lungo letargo ad ottobre, dopo una bella scorpacciata di castagne e frutti.