Anche ad un animale può capitare di essere punto da un insetto e, soprattutto, se si tratta di un cucciolo, sarà compito del padrone non solo ovviamente disinfettarlo, ma anche tranquillizzarlo. In questo caso delle gocce di Fiori di Bach, naturali ma efficaci, come l’essenza del Rescue Remedy, possono alleviare la sofferenza emotiva. Una ferita da puntura, va innanzitutto pulita a fondo con acqua e sapone neutro e poi risciacquata con estratto di echinacea e acqua, diluendo i due liquidi in parti uguali. Questo perchè l’echinacea è un antisettico naturale e, quindi, distrugge i batteri nocivi.
La Principessa Stephanie di Monaco, presenta la prima Giornata Mondiale del Circo
Polemiche e lamentele da un lato, elogi e celebrazioni dall’altro: gli spettacoli circensi forse adesso come non mai, stanno vivendo un periodo di grande popolarità, non sempre positiva. Qualcuno dice che bisognerebbe vietare la presenza di animali addomesticati, data la loro potenziale pericolosità e la loro tendenza a vivere in libertà ed altri, invece, sperano di conservarne ancora a lungo la tradizione che si trasmette di generazione in generazione. Anche per questo motivo, la Federazione Mondiale del Circo, che ha come presidente d’eccezione la Principessa Stephanie di Monaco, che già presiede il Festival del Circo di Montecarlo, ha indetto per oggi la Prima Giornata Mondiale dedicata a questo annuale evento.
Vicenza, animali attaccati dall’orso
Nella zona del vicentino c’è qualcuno che sta mietendo vittime tra gli animali che vivono nelle vicinanze del bosco: si tratta dell’orso Dino, orso bruno di circa 175 kg arrivato da solo dalla Slovenia e già catturato in Primiero, dove è stato dotato di radiocollare. Ma nelle ultime settimane Dino pare essere particolarmente irrequieto, cosa che spaventa e non poco gli abitanti delle zone limitrofe, soprattutto coloro che detengono animali da fattoria.
Dino infatti sta facendo strage di asini, sono già tre gli esemplari morti sotto le due grinfie: è entrato nel recinto di un’abitazione e ha squartato un’asina, cibandosi della carcassa. Poi, come hanno svelato gli spostamenti rilevati dal radiocollare messogli nell’ottobre scorso dai forestali trentini, se ne è tornato in montagna, verso il Passo della Borcola. Il giorno seguente ha proseguito il pasto con un altro asino, fino a raggiungere il risultato finale di tre animali uccisi in pochi giorni.
I forestali affermano che forse Dino è alla ricerca di una compagna e che la vana ricerca lo renderebbe nervoso, o forse, ipotesi più acreditata, è stanco di dover cercare prede selvatiche, preferendo la comodità di animali già chiusi in recinti e pronti per essere consumati.
Infestazione di anchilostomatidi nel gatto
L’infestazione provocata dagli anchilostomatidi nel gatto è l’invasione (e la moltiplicazione) del piccolo intestino da parte di un parassita succhia-sangue (infestazione più comunemente conosciuta come vermi intestinali). L’Ancylostoma caninum è l’anchilostomatide più importante e diffuso. Esistono altre specie meno comuni.
L’infezione può essere acquisita prima della nascita o durante l’allattamento da parte di una gatta infetta. L’ingestione delle larve può a sua volta causare l’infezione. La larva può anche migrare attraverso la pelle.
L’infestazione di anchilostomatidi viene riscontrata più frequentemente nei gattini e nei gatti in età geriatrica o ancora in quelli affetti da patologie croniche. Non vi è predilizione di razza o sesso, anche se si diagnostica abbastanza comunemente nelle colonie feline o nei gattili.
Rimedi naturali per la pulizia degli occhi nei gatti
Non è raro osservare da vicino un gatto e notare che mostra un grande accumulo di lacrime, in grado di causare macchie scure sul pelo intorno agli occhi. Si tratta di un disagio che colpisce soprattutto i persiani i quali, avendo dei condotti lacrimali ristretti, rischiano di soffrire di tale disturbo sin dalla tenera età. Quando ci si trova di fronte ad un piccolo problema come questo, innanzitutto, bisogna pulire la zona perioculare un paio di volte al giorno con un panno morbido e chiedere al veterinario come intervenire con l’aiuto di un collirio o di un antibiotico.
La cura delle unghie e dei denti nei cani
Come tutte le creature viventi, il cane è un essere molto delicato che, per mantenersi a lungo in buona salute, va curato e coccolato. Tra le sue zone più delicate e da tenere d’occhio, oltre alle orecchie ci sono anche le unghie e i denti. Mentre le prime non vanno mai bagnate all’interno, pulite regolarmente e coperte delicatamente con un batuffolo di cotone prima del bagnetto, per le altre due parti del corpo l’attenzione deve essere praticamente quotidiana personalmente o con l’aiuto di un esperto di toelettatura, soprattutto nel caso delle unghie che, se troppo lunghe, possono creare dei disturbi all’animale.
Asilo per le tartarughe Caretta Caretta
Lungo la costa Ionica in Calabria nel 2008 venne istituito il primo asilo italiano per le tartarughe della specie Caretta Caretta: la zone adibita ad asilo per questi splendidi animali è lunga circa 5 km ed è stata realizzata grazie alla collaborazione della Commissione Europea, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Regione Calabria e la Provincia di Reggio Calabria.
La zona è considerata un vero e proprio sito di nidificazione del nostro Paese per le tante femmine che arrivano a deporre le uova ogni anno: l’asilo rientra nel più vasto programma per la conservazione delle tartarughe marine in Italia denominata Tartanet.
Dopo questo primo esperimento, importante ed innovativo nel suo genere, sono state altre le strutture che hanno deciso di creare asili per le Caretta Caretta: in particolare dalla collaborazione tra l’Acquario di Cattolica e l’Acquario di Genova, nasce l’asilo delle tartarughe, un luogo nato per ospitare giovani tartarughe marine durante le fasi più vulnerabili della loro vita. L’Asilo è un ambiente protetto che potrà garantire a una o a più giovani tartarughe, un periodo di convalescenza prima di essere reintrodotte in natura.
Cea, anomalia dell’occhio del collie
L’anomalia dell’occhio del collie (CEA, Collie Eye Anomaly) è un disturbo caratterizzato da uno sviluppo anomalo degli occhi. Essa si verifica prevalentemente nella razza Collie, anche se è stata riscontrata anche nel pastore delle Shetland, nel pastore australiano e nel Border Collie. In alcune zone, si stima che fino al 75 per cento dei collie sia colpito dalla malattia.
Nella sua forma più lieve, si verificano piccoli cambiamenti nella coroide, che è lo strato vascolare nella parte posteriore dell’occhio. Questi cambiamenti hanno scarso effetto sulla vista. La CEA colpisce la retina, la coroide, e in casi gravi, la sclera ed il nervo ottico.
La CEA è una malattia ereditaria e la maggior parte delle lesioni oculari ad essa associate sono presenti già alla nascita. Ma le lesioni lievi non sono più rilevabili ad un esame degli occhi già dopo i tre mesi di età, dunque è consigliabile che i cani destinati alla riproduzione siano esaminati al più presto, già a sei, sette settimane di vita.
Anche i cani con lesioni minori non dovrebbero essere usati per la riproduzione perché i loro cuccioli possono essere affetti da forme più gravi della malattia.
La CEA è un disordine recessivo. Tutti gli animali colpiti hanno due geni per il CEA, pertanto, entrambi i genitori o ne sono colpiti, o sono portatori della malattia.
Nuova campagna Enpa: donate il 5×1000 agli animali
Nuova battaglia per l’Enpa, l’Ente per la Protezione degli Animali, che propone a tutti gli amanti degli animali di donare il loro 5xMille della dichiarazione dei redditi proprio all’associazione che si batte per i diritti dei nostri amici a 4 zampe. Lo slogan della campagna è molto chiaro: “Gli animali non hanno santi in Paradiso. Aiuta chi li protegge in terra. Una firma non costa nulla e può fare molto: 5×1000 a ENPA, un gesto umano al 100×100”.
L’associazione Enpa si prende cura degli animali dal 1871 e conta più di 150 sezioni e 40.000 soci in tutta Italia, e lo fa senza ricevere finanziamenti governativi ma solo con gli aiuti di chi crede nella difesa dei diritti degli animali; proprio per questo la raccolta fondi attraverso il 5 per Mille è particolarmente utile per il sostentamento dell’associazione.
La passeggiata quotidiana del cane
Il movimento quotidiano per un cane è fondamentale, non solo per mantenerlo in forma, ma anche per rendere il suo carattere più docile e abituarlo al contatto con i suoi simili. A livello fisico, invece, una passeggiata di almeno 45 minuti al giorno previene l’obesità, rafforza il sistema cardiovascolare, stimola la digestione e aiuta a mantenere saldi i muscoli e le ossa. E’ in questi momenti, tra l’altro, che si instaura il rapporto più stretto tra padrone e animale e il nostro amico a quattro zampe impara a lasciarsi condurre e a capire chi è il vero “Capobranco”.
La cura degli ascessi nei gatti
Gli ascessi possono colpire indifferentemente cani e gatti, in qualunque momento, ma questi ultimi sono più soggetti, a causa soprattutto dei morsi degli altri esemplari della loro specie. Nel corso di un litigio, infatti, piccoli graffi, tendono ad infettarsi facilmente e a provocare dolore e fastidi a questo tenero amico a quattro zampe. Tuttavia, anche senza che si verifichino tali eventi, un micio può soffrire del disturbo che si presenta con gonfiori molli e, quasi sempre, con del pus all’interno. Di solito le cure casalinghe risolvono il problema o almeno lo migliorano in un paio di giorni, ma se questo non dovesse accadere, ovviamente, è il caso di chiamare subito il veterinario.
Alitosi nel cane: un problema concreto
Quante volte abbiamo pensato a come poter risolvere il problema dell’alito cattivo nel nostro amico a quattro zampe? L’alitosi del cane è un problema che in effetti affligge molti proprietari di animali domestici: le sue cause possono essere varie, in ogni caso è sempre meglio consultare un veterinario per avere una diagnosi precisa ed intervenire nel migliore dei modi.
L’alitosi come causa più comune può avere alla base un problema dentario: la prima cosa da fare è verificare la presenza di placca sui denti, facilmente riconoscibile per il tipico colorito marrone e per la localizzazione alla base dei denti, soprattutto premolari e molari mentre nei casi più gravi canini ed incisivi. La placca, come per gli essere umani, è formata da batteri che si formano a causa di particelle residue di cibo e saliva.
E’ importante intervenire in maniera tempestiva, la placca trascurata può portare a patologie più gravi quali gengiviti e malattia periodontale con eventuale caduta dei denti. In secondo luogo l’alitosi può essere causata da problemi intestinali, una digestione lenta o un’alimentazione sbagliata per esempio.
Urolitiasi nel gatto
L’urolitiasi si riferisce alla formazione di calcoli (uroliti) nelle vie urinarie. I calcoli si possono trovare in qualsiasi parte del tratto urinario, nei reni, nell’uretere o nella vescica, ma sono più comuni nella vescica.
I calcoli si formano a causa della sovrasaturazione delle urine con alcuni minerali. Diversi fattori possono contribuire a questa sovrasaturazione compreso un aumento delle concentrazioni di minerali specifici nelle urine, alterazioni del pH (acidità o alcalinità), l’urina altamente concentrata, presenza o assenza di stimolatori e inibitori della formazione di cristalli.
Diversi fattori possono contribuire allo sviluppo di urolitiasi. Questi includono:
- Fattori genetici, come il metabolismo dell’urea alterato
- Differenze nella composizione della dieta e nel consumo di acqua
- Malattie metaboliche come l’alta concentrazione di calcio nel sangue derivante dall’iperattività delle ghiandole paratiroidali
- Problemi congeniti come lo smistamento anormale del sangue dei vasi sanguigni intorno al fegato, che contribuisce alla formazione di calcoli urati
- Infezioni batteriche delle vie urinarie (formazione di calcoli di struvite)
Lo squalo bianco che ha segnato il record dell’immersione più profonda
In una ipotetica gara certamente avrebbe vinto e si sarebbe aggiudicato il primo premio, invece lo squalo bianco che ha compiuto l’incredibile impresa, non sa nemmeno che gli occhi attenti degli scienziati lo stavano osservando da tempo. La creatura marina è riuscita a compiere, infatti, l’immersione più profonda che si sia mai registrata, riuscendo a toccare i 1200 metri e lasciando gli esperti a bocca aperta. Ovviamente non tutti gli esemplari di questo tipo vengono seguiti costantemente, per cui non è detto che non sia mai esistito un “campione” ancora più bravo, ma intanto al momento resta Shack il più forte di tutti. La sua lunghezza è di 4,8 metri e rappresenta la specie più grande alla quale è stato inserito un congegno di tracking da parte dell’Istituto neozelandese di ricerca acquatica e atmosferica.