Il Turtle Point di Napoli

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A Napoli all’interno della stazione zoologica denominata Anton Dohrn è stato istituito il Turtle Point, sezione distaccata specializzata nella cura e nella riabilitazione delle tartarughe marine, trovate in difficoltà a causa delle attività umane o di fattori ambientali sfavorevoli. Si tratta di un’area vasta, circa 600 metri quadri, sorta nel 2004 per rispondere alle esigenze sempre crescenti in tema di ritrovamento di animali marini recuperati dal rescue center dell’acquario presente all’interno della stessa stazione zoologica.

Il Turtle Point può ospitare fino a 40 tartarughe, detenute in delle vasche di riabilitazione alimentate con acqua di mare in circuito chiuso: all’interno della struttura sono stati realizzati anche un acquario marino con flora e fauna del Mediterraneo, una vasca per le tartarughe palustri, un piccolo museo, una mostra fotografica sul mare, un laboratorio attrezzato per le analisi ed i trattamenti topici. Una vera e propria finestra affacciata sul magico mondo delle tartarughe!

Il Turtle Point recupera le tartarughe marine curate nel Rescue Center dell’Acquario che necessitano di un periodo di convalescenza prima di essere rimesse in libertà: le tartarughe sono tenute sotto costante osservazione per verificare se hanno riacquistato la capacità di nuotare, di fare apnea e di regolare la galleggiabilità nella colonna d’acqua, contestualmente ne vengono monitorati le variazioni di peso e taglia, l’attività alimentare ed i valori del sangue.

Rogna sarcoptica nel gatto

scabbia gattoLa rogna sarcoptica (nota anche come scabbia) è una malattia altamente contagiosa causata da un microscopico acaro parassita denominato Sarcoptes scabiei, che colpisce sia gli animali che le persone. Questi acari invadono la pelle dei gatti adulti sani e dei gattini e creano una serie di problemi dermatologici. Gli esseri umani che sono esposti al contatto con gatti infestati possono esserne infettati a loro volta.
Ad esserne colpiti sono gatti di tutte le età, anche se la rogna sarcoptica è più comune negli animali giovani. Anche i gatti che vivono a stretto contatto con cani affetti possono sviluppare la malattia. L’acaro preferisce vivere tutta la vita sulla superficie della pelle, e non sopravvive a lungo al di fuori dell’organismo ospite.

Il sintomo distintivo della malattia è un prurito intenso che non risponde al trattamento sintomatico, il gatto si graffia e si morde. Ci possono essere anche papule ai margini delle orecchie, delle caviglie, alle ginocchia, al torace e all’addome. Queste lesioni possono essere generalizzate.
Altri sintomi possono includere perdita a chiazze di pelo, piaghe e croste.
I sintomi si pensa siano il risultato di una grave reazione allergica agli acari. Solo pochi acari possono provocare un prurito grave e generalizzato, che persiste a volte dopo la terapia a causa della componente allergica di questa malattia. Il periodo di incubazione (il tempo che trascorre fino quando si manifestano i primi sintomi clinici) può arrivare fino a 3 settimane dopo l’esposizione.
Se non trattate, le lesioni cutanee croniche sviluppano anche un aumento della pigmentazione, rughe e ispessimento della pelle, ulcerazioni. Infezioni batteriche secondarie sono comuni a causa dell’auto-trauma che si infligge il gatto mordendosi e graffiandosi la pelle.
Prurito e papule rosse sono comuni anche agli umani colpiti e si vedono su braccia, collo e giro vita. L’acaro della rogna sarcoptica dei gatti non si può riprodurre sulla cute umana, e le lesioni sugli esseri umani regrediscono spontaneamente nel giro di 12-14 giorni.

Islanda, paura per le specie animali

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E’ notizia recente l’eruzione di un vulcano in Islanda, sul ghiacciaio Eyjafjallajökull, con conseguente nube di cenere che ha di fatto bloccato il traffico aereo di mezza Europa: la preoccupazione è stata tantissima, soprattutto per i migliaia di passeggeri che sono rimasti bloccati in aeroporti senza la possibilità di tornare nella proprie case.

Ma mentre si pensa al disagio di tanti passeggeri, occorrerebbe anche riflettere sul pericolo che stanno correndo in queste ore migliaia di animali, travolti anche essi dalla nube di detriti e ceneri. Non è chiaro se questa nube possa essere tossica, ma dopo aver invitato tutta la popolazione a usare mascherine per proteggere la bocca e il naso, la Protezione Civile ha limitato l’allarme solo alle zone in cui è più forte la ricaduta della polvere.

E gli animali? Come reagiranno a questa nube che si estende sopra di loro e sopra gli allevamenti?

L’animale preferito degli italiani è il cane: lo dice un sondaggio dell’Aidaa

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Qualche tempo fa l’Aidaa, l’Associazione italiana difesa animali e ambiente, aveva indetto un sondaggio la cui domanda era: “Che animale adotterebbero gli italiani se ne avessero la possibilità?”. La vittoria è andata al cane, che con il 48% delle preferenze si è riconfermato il miglior amico dell’uomo; le motivazioni che hanno dato i 3.014 votanti sono state che il cane è fedele, giocherellone, ama le coccole e più di ogni altro animale si affeziona al padrone.

Il secondo posto va, naturalmente, all’altro animale da compagnia per antonomasia, ovvero il gatto, perché sa unire il carattere indipendente l’amore per le coccole e l’affetto per il padrone, che per i gatti che vivono in appartamento, non è inferiore a quello del cane.

Come donare sollievo ad un animale morso da un insetto

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Anche ad un animale può capitare di essere punto da un insetto e, soprattutto, se si tratta di un cucciolo, sarà compito del padrone non solo ovviamente disinfettarlo, ma anche tranquillizzarlo. In questo caso delle gocce di Fiori di Bach, naturali ma efficaci, come l’essenza del Rescue Remedy, possono alleviare la sofferenza emotiva. Una ferita da puntura, va innanzitutto pulita a fondo con acqua e sapone neutro e poi risciacquata con estratto di echinacea e acqua, diluendo i due liquidi in parti uguali. Questo perchè l’echinacea è un antisettico naturale e, quindi, distrugge i batteri nocivi.

La Principessa Stephanie di Monaco, presenta la prima Giornata Mondiale del Circo

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Polemiche e lamentele da un lato, elogi e celebrazioni dall’altro: gli spettacoli circensi forse adesso come non mai, stanno vivendo un periodo di grande popolarità, non sempre positiva. Qualcuno dice che bisognerebbe vietare la presenza di animali addomesticati, data la loro potenziale pericolosità e la loro tendenza a vivere in libertà ed altri, invece, sperano di conservarne ancora a lungo la tradizione che si trasmette di generazione in generazione. Anche per questo motivo, la Federazione Mondiale del Circo, che ha come presidente d’eccezione la Principessa Stephanie di Monaco, che già presiede il Festival del Circo di Montecarlo, ha indetto per oggi la Prima Giornata Mondiale dedicata a questo annuale evento.

Vicenza, animali attaccati dall’orso

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Nella zona del vicentino c’è qualcuno che sta mietendo vittime tra gli animali che vivono nelle vicinanze del bosco: si tratta dell’orso Dino, orso bruno di circa 175 kg arrivato da solo dalla Slovenia e già catturato in Primiero, dove è stato dotato di radiocollare. Ma nelle ultime settimane Dino pare essere particolarmente irrequieto, cosa che spaventa e non poco gli abitanti delle zone limitrofe, soprattutto coloro che detengono animali da fattoria.

Dino infatti sta facendo strage di asini, sono già tre gli esemplari morti sotto le due grinfie: è entrato nel recinto di un’abitazione e ha squartato un’asina, cibandosi della carcassa. Poi, come hanno svelato gli spostamenti rilevati dal radiocollare messogli nell’ottobre scorso dai forestali trentini, se ne è tornato in montagna, verso il Passo della Borcola. Il giorno seguente ha proseguito il pasto con un altro asino, fino a raggiungere il risultato finale di tre animali uccisi in pochi giorni.

I forestali affermano che forse Dino è alla ricerca di una compagna e che la vana ricerca lo renderebbe nervoso, o forse, ipotesi più acreditata, è stanco di dover cercare prede selvatiche, preferendo la comodità di animali già chiusi in recinti e pronti per essere consumati.

Infestazione di anchilostomatidi nel gatto

Infestazione di anchilostomatidi nel gatto fotoL’infestazione provocata dagli anchilostomatidi nel gatto è l’invasione (e la moltiplicazione) del piccolo intestino da parte di un parassita succhia-sangue (infestazione più comunemente conosciuta come vermi intestinali). L’Ancylostoma caninum è l’anchilostomatide più importante e diffuso. Esistono altre specie meno comuni.

L’infezione può essere acquisita prima della nascita o durante l’allattamento da parte di una gatta infetta. L’ingestione delle larve può a sua volta causare l’infezione. La larva può anche migrare attraverso la pelle.
L’infestazione di anchilostomatidi viene riscontrata più frequentemente nei gattini e nei gatti in età geriatrica o ancora in quelli affetti da patologie croniche. Non vi è predilizione di razza o sesso, anche se si diagnostica abbastanza comunemente nelle colonie feline o nei gattili.

Rimedi naturali per la pulizia degli occhi nei gatti

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Non è raro osservare da vicino un gatto e notare che mostra un grande accumulo di lacrime, in grado di causare macchie scure sul pelo intorno agli occhi. Si tratta di un disagio che colpisce soprattutto i persiani i quali, avendo dei condotti lacrimali ristretti, rischiano di soffrire di tale disturbo sin dalla tenera età. Quando ci si trova di fronte ad un piccolo problema come questo, innanzitutto, bisogna pulire la zona perioculare un paio di volte al giorno con un panno morbido e chiedere al veterinario come intervenire con l’aiuto di un collirio o di un antibiotico.

La cura delle unghie e dei denti nei cani

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Come tutte le creature viventi, il cane è un essere molto delicato che, per mantenersi a lungo in buona salute, va curato e coccolato. Tra le sue zone più delicate  e da tenere d’occhio, oltre alle orecchie ci sono anche le unghie e i denti. Mentre le prime non vanno mai bagnate all’interno, pulite regolarmente e coperte delicatamente con un batuffolo di cotone prima del bagnetto, per le altre due parti del corpo l’attenzione deve essere praticamente quotidiana personalmente o con l’aiuto di un esperto di toelettatura, soprattutto nel caso delle unghie che, se troppo lunghe, possono creare dei disturbi all’animale.

Asilo per le tartarughe Caretta Caretta

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Lungo la costa Ionica in Calabria nel 2008 venne istituito il primo asilo italiano per le tartarughe della specie Caretta Caretta: la zone adibita ad asilo per questi splendidi animali è lunga circa 5 km ed è stata realizzata  grazie alla collaborazione della Commissione Europea, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Regione Calabria e la Provincia di Reggio Calabria.

La zona è considerata un vero e proprio sito di nidificazione del nostro Paese per le tante femmine che arrivano a deporre le uova ogni anno: l’asilo rientra nel più vasto programma per la conservazione delle tartarughe marine in Italia denominata Tartanet.

Dopo questo primo esperimento, importante ed innovativo nel suo genere, sono state altre le strutture che hanno deciso di creare asili per le Caretta Caretta: in particolare dalla collaborazione tra l’Acquario di Cattolica e l’Acquario di Genova, nasce l’asilo delle tartarughe, un luogo nato per ospitare giovani tartarughe marine durante le fasi più vulnerabili della loro vita. L’Asilo è un ambiente protetto che potrà garantire a una o a più giovani tartarughe, un periodo di convalescenza prima di essere reintrodotte in natura.

Cea, anomalia dell’occhio del collie

anomalia dell'occhio del collieL’anomalia dell’occhio del collie (CEA, Collie Eye Anomaly) è un disturbo caratterizzato da uno sviluppo anomalo degli occhi. Essa si verifica prevalentemente nella razza Collie, anche se è stata riscontrata anche nel pastore delle Shetland, nel pastore australiano e nel Border Collie. In alcune zone, si stima che fino al 75 per cento dei collie sia colpito dalla malattia.
Nella sua forma più lieve, si verificano piccoli cambiamenti nella coroide, che è lo strato vascolare nella parte posteriore dell’occhio. Questi cambiamenti hanno scarso effetto sulla vista. La CEA colpisce la retina, la coroide, e in casi gravi, la sclera ed il nervo ottico.

La CEA è una malattia ereditaria e la maggior parte delle lesioni oculari ad essa associate sono presenti già alla nascita. Ma le lesioni lievi non sono più rilevabili ad un esame degli occhi già dopo i tre mesi di età, dunque è consigliabile che i cani destinati alla riproduzione siano esaminati al più presto, già a sei, sette settimane di vita.
Anche i cani con lesioni minori non dovrebbero essere usati per la riproduzione perché i loro cuccioli possono essere affetti da forme più gravi della malattia.
La CEA è un disordine recessivo. Tutti gli animali colpiti hanno due geni per il CEA, pertanto, entrambi i genitori o ne sono colpiti, o sono portatori della malattia.

Nuova campagna Enpa: donate il 5×1000 agli animali

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Nuova battaglia per l’Enpa, l’Ente per la Protezione degli Animali, che propone a tutti gli amanti degli animali di donare il loro 5xMille della dichiarazione dei redditi proprio all’associazione che si batte per i diritti dei nostri amici a 4 zampe. Lo slogan della campagna è molto chiaro: “Gli animali non hanno santi in Paradiso. Aiuta chi li protegge in terra. Una firma non costa nulla e può fare molto: 5×1000 a ENPA, un gesto umano al 100×100”.

L’associazione Enpa si prende cura degli animali dal 1871 e conta più di 150 sezioni e 40.000 soci in tutta Italia, e lo fa senza ricevere finanziamenti governativi ma solo con gli aiuti di chi crede nella difesa dei diritti degli animali; proprio per questo la raccolta fondi attraverso il 5 per Mille è particolarmente utile per il sostentamento dell’associazione.

La passeggiata quotidiana del cane

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Il movimento quotidiano per un cane è fondamentale, non solo per mantenerlo in forma, ma anche per rendere il suo carattere più docile e abituarlo al contatto con i suoi simili. A livello fisico, invece, una passeggiata di almeno 45 minuti al giorno previene l’obesità, rafforza il sistema cardiovascolare, stimola la digestione e aiuta a mantenere saldi i muscoli e le ossa. E’ in questi momenti, tra l’altro, che si instaura il rapporto più stretto tra padrone e animale e il nostro amico a quattro zampe impara a lasciarsi condurre e a capire chi è il vero “Capobranco”.