Cura della pelle nel gatto

gatto a pelo lungoLa pelle è fondamentale per i gatti come lo é per noi umani: lo strato epidermico protegge il corpo da lesioni e infezioni, aiuta a controllare la temperatura corporea, isola dagli sbalzi di temperatura, e funge da serbatoio di sostanze nutritive importanti.
Si rivela essenziale dunque mantenere la cute dei nostri amici a quattro zampe in buona salute.

Ma qual è il modo migliore per proteggere dalle malattie la pelle del nostro gatto?
Stando al parere dei veterinari, uno dei modi migliori per farlo è attraverso l’aggiunta alla dieta del gatto di acidi grassi omega-3 e acidi grassi Omega-6.

Come tenere a bada il peso degli animali domestici

peso animali domestici

Attenzione alla linea degli animali domestici: porzioni di cibo troppo grandi, poco movimento e qualche snack fuori pasto possono provocare problemi di obesità ai nostri amici a quattro zampe.  I medici veterinari dell’Anmvi, l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, hanno stilato un decalogo con le dieci regole per non far ingrassare troppo cani e gatti; vediamole insieme:

Per prima cosa tenete presente che il fabbisogno calorico giornaliero dipende dal tipo di vita che conduce l’animale, come del resto la sua età: un conto è il fabbisogno di un cucciolo, un’altra quello di un anziano; inoltre ricordate che un animale non va umanizzato: la sua alimentazione non può essere come la nostra, e i pasti devono essere offerti a orari fissi. Controllate il suo peso almeno una volta al mese, palpando il cane; anche le passeggiate e l’attività fisica sono alla base della salute del cane, e non sono di quella fisica.

Non date mai ossa al vostro cane, perché potrebbero bucargli lo stomaco e l’intestino, se volete fargli allenare i denti fornitegli del pane secco. Anche l’acqua è importante nella dieta del vostro animale: per rendervi conto di quanto beve versategli l’acqua da una bottiglia, in modo da capire la quantità.

Gatto: le caratteristiche fisiche condizionano la personalità

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La personalità di un gatto è strettamente legata ai tratti somatici: così un micio più muscoloso apparirà meno vivace e, al contrario, uno longilineo sarà scattante e discolo. La forma del corpo e del muso, ancora, sono fondamentali non soltanto per valutarne razza e bellezza, ma anche per tentare di prevedere quale sarà il carattere nel corso della sua vita. E’ vero anche, però, che la provenienza geografica può contribuire in questo senso e i cuccioli dotati di caratteristiche fisiche robuste, arrivano da climi freddi, come nel caso dei Persiani, con la testa grande ed il muso corto, oltre che una coda dal pelo molto folto. I gatti orientali, dove le temperature sono particolarmente alte, hanno zampe sottili e un peso irrisorio, una testa triangolare e orecchie e occhi obliqui. I felini che, invece, presentano segni intermedi, sono detti semistranieri e sono snelli e muscolosi.

Il gatto bengalese

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Il gatto bengalese, conosciuto anche come gatto Bengal o Bengala, è il risultato di un incrocio ottenuto abbastanza recentemente tra gatti domestici e gatti selvatici, chiamati scientificamente Felis Bengalensis; all’inizio, questi incroci avvenivano per alcune ricerche sulla leucemia felina, dalla quale i gatti selvatici sarebbero immuni. Successivamente, gli allevatori hanno deciso di continuare questi incroci con l’obiettivo di selezionate dei gatti che avessero il mantello maculato come quello del Felis Bengalensis; il gatto bengalese è riconosciuto come razza dal 1991.

Il gatto bengalese è un animale piuttosto robusto e muscoloso, con il corpo massiccio dalla forma allungata e l’ossatura robusta; gli esemplari maschi arrivano a pesare intorno ai 9-10 chili, mentre le femmine si fermano a sei. La caratteristica principale di questo gatto è il pelo, che è corto, ma molto liscio e setoso e con macchie simili a quelle del leopardo, ben visibili e distribuite orizzontalmente.

Diritti e doveri delle gattare

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L’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) per ridurre le controversie tra condomini e tutelare il benessere dei felini ha deciso di stilare un vero e proprio decalogo dei diritti e dei dovere dei gattari, di coloro cioè che gesticono le colonie feline presenti nel nostro territorio: i gatti che vivono negli spazi condominiali sono già tutelati dalla legge 281 del 1991 e dalle leggi regionali di attuazione, le quali garantiscono ai felini il diritto di territoralità e libero transito, il diritto all’alimentazione e il diritto di ricovero.

Tuttavia spesso tali diritti spesso non vengono rispettati e le colonie feline diventano oggetto di litigi tra i condomini: il decalogo quindi è rivolto in particolar modo agli amministratori di condominio, perche’ possano trarre spunti per i regolamenti condominiali, in modo da poter tutelare al meglio le colonie feline ed evitare che diventino materia di contendere. Tra i diritti delle gattare il decalogo prevede: il diritto di accedere agli spazi comuni condominiali anche in compagnia di terzi, per curare i gatti malati o catturare attraverso apposite gabbie quelli che necessitano di cure o di sterilizzazione.

Tra i doveri il più importante è l’obbligo di provvedere al benessere dei gatti della colonia, informando immediatamente il veterinario di fiducia in caso di presenza di gatti malati, in modo da provvedere alle loro cure. Ed ancora distribuire il cibo ad ore fisse in modo che i gatti consumino subito la loro razione, creare delle stazioni di rifornimento al riparo dal sole per evitare decomposizioni e cattivi odori, versare il cibo in contenitori usa e getta e rimuoverli quanto prima.

Il cane-oggetto e la bellezza patologica, cani in&out si sfidano in passerella a Torino (fotogallery)

sfilata caniPaola Italiano della Zampa apre un dibattito a mio avviso interessante sui due modi di concepire ed essere cane oggi. Un rapporto che rispetti la sua natura non forzandolo a comportamenti che non gli sono congeniali, o piuttosto una propensione al cane-oggetto, bello ad ogni costo, rigorosamente di razza, in concorso con altri cani, alle prese con phon, bigodini, spazzole e fronzoli.

Accanto ai cani in, con il pedigree, quelli di cui vantarsi in giro, ci sono i meticci, amabili al di là della bellezza ossessiva per il pelo fuori posto, al di là di un concorso vinto e di quello che ci fruttano in termini di accoppiamento e riproduzione.
Posta così può sembrare quasi che far partecipare il cane ad un concorso di bellezza sia una reato orribile.

Spedivano tartarughe in pacchi postali, per vendita illegale

Tartaruga

Una terribile violenza ai danni, questa volta, di tartarughe, è stata scoperta in Sardegna, al termine di una indagine condotta dalla sezione Investigativa del Servizio Cites del Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Tempio Pausania. Oltre 100 esemplari appartenenti, tra l’altro, a specie protette, venivano spediti per il commercio illegale all’interno di pacchi postali e le loro zampe nonchè la coda, erano avvolte nel nastro adesivo. Il fatto è stato scoperto, a seguito del sequestro di due pacchi postali avvenuto alla dogana di Santa Teresa di Gallura, che contenevano almeno dodici tartarughe mediterranee, facenti parte di specie tutelate dalla convenzione di Washington.

Cavalli a mollo nel Tevere

cavallo

Incredibile salvataggio quello posto in essere domenica mattina dagli uomini del corpo vigili del fuoco, che hanno salvato da morte certa un cavallo finito a mollo nel fiume Tevere: i due animali infatti sono precipitati all’altezza del Lungotevere degli Inventori e trascinati dalla corrente. Ma mentre uno dei due cavalli è stato abile nel risalire con le proprie forze la riva, per l’altro si è temuto il peggio: i due animali erano fuggiti da un maneggio della capitale.

Ben presto i proprietari se ne sono accorti ed hanno lanciato l’allarme: per poter portare in salvo l’animale sono dovuti intervenire i sommozzatori che hanno imbracato il cavallo e lo hanno fatto risalire all’altezza di via di Santa Passera, a circa 250 metri dal punto in cui era caduto.

Pappagallo si salva chiamando il padrone, succede a Vibo Valentia

pappagallo Enrico con il proprietarioLui si chiama Enrico ed é un pappagallo diventato famoso per un episodio curioso che lo ha visto protagonista nei giorni scorsi. Siamo a Brognaturo, in provincia di Vibo Valentia in Calabria: rimasto impigliato tra i cavi dell’alta tensione, Enrico ha iniziato ad urlare a squarciagola il nome del suo padrone, o meglio l’affettuoso diminuitivo: Cenzo, Cenzo! (da Vincenzo).

Vincenzo Grenci (nella foto a sinistra lo vediamo in compagnia di Enrico) viene immediatamente avvertito dagli abitanti del paese che hanno udito le grida e accorre sul posto chiamando tempestivamente i vigili del fuoco. Tanta la paura. Poteva finire peggio, ma grazie all’intervento dei vigili, dello stesso Grenci, e di un altro aiutante del posto che ha messo a disposizione una scala più adatta di quella dei vigili, si é risusciti a trarre in salvo il volatile. E grazie soprattutto all’appello lanciato da Enrico, sentendosi in pericolo.

Orso bianco: diminuiscono gli esemplari

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Sono i continui cambiamenti climatici che stanno velocizzando il processo di estinzione dell’orso bianco e, gran parte della colpa, ancora una volta, è da attribuire all’uomo. Un nuovissima ricerca portata avanti proprio per capire come è possibile scongiurare una drammatica scomparsa di questa specie, per la prima volta ha mostrato le modalità con le quali il riscaldamento globale, causerà una mancata riproduzione e, quindi, pregiudicherà la sopravvivenza degli esemplari. Un numero troppo basso di gravidanze e un indebolimento generale, porteranno a conseguenti morti per il digiuno delle lunghe stagioni non ghiacciate, senza la possibilità che le nuove generazioni moltiplichino il numero dei restanti orsi polari. Ad un certo punto, magari quando gli studiosi avranno abbassato la guardia, si raggiungerà il cosiddetto “punto di non ritorno” e, allora, non ci sarà più nulla da fare.

L’iguana reagisce ai disastri ambientali

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Disastri ambientali e calamità naturali, spaventano l’uomo ed anche gli animali, solo che questi ultimi mettono in atto delle strategie che permettono loro di reagire ad un evento improvviso e questo, indipendentemente dalla loro possenza fisica o dalla spiccata intelligenza. Un nuovo studio, a questo proposito, evidenzia come la fauna selvatica risponde allo stress traumatico che queste situazioni provocano; ricerca che è stata poi pubblicata all’interno della rivista scientifica Proceedings. In particolare, sono stati messe sotto osservazione le creature marine e le iguane e i risultati sono stati sorprendenti, quanto inaspettati.

Ecco come le scimmie combattono ansia e tensione

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Gli animali, si sa, pur vivendo fondamentalmente di istinti, molto spesso, proprio per la loro semplicità di intenti, sono un esempio per l’evoluto e complicato essere umano. Come nel caso delle scimmie che, per diminuire ansia e tensioni all’interno del gruppo, hanno messo a punto nel tempo, una tecnica che si dimostra davvero molto efficace. I cebi dai cornetti, utilizzano il cosiddetto grooming, studiato da un gruppo di ricercatori dell’Istc-Cnr e dell’Università di Liverpool, che hanno lavorato di concerto per giungere alla curiosa scoperta, poi pubblicata all’interno della rivista Animal Behaviour. Insomma, questa specie sudamericana, assume dei comportamenti altamente sociali soprattutto nelle situazioni in cui si potrebbe presentare un pericolo e, in tal modo, si assicura la buona convivenza con gruppo. Del resto il vivere in branchi serve ad aumentare le proprie aspettative di vita e quelle della prole, anche se si corre il rischio di inutili competizioni e di conseguenti conflitti.

Come proteggere il cane dal caldo

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Adesso che le temperature si sono notevolmente alzate e sono arrivati afa e caldo, dobbiamo stare molto attenti alla salute dei nostri animali; il cane, in particolare soffre il caldo molto più dell’uomo e può andare incontri a fastidiosi disturbi come il colpo di calore, che si manifesta quando l’animale rimane esposto per troppo tempo al sole, alle alte temperature all’umidità, tutti fattori che possono provocargli una pesante difficoltà di respirazione.

Le razze di cani più a rischio di soffrire del colpo di calore sono quelle brachicefale, ovvero gli animali che possiedono il muso corto e la testa larga, come ad esempio, il pechinese, il carlino, il bulldog e il boxer, che hanno delle difficoltà respiratorie croniche proprie della loro conformazione. In ogni caso, soggetti al colpi di calore possono risultare anche i cani anziani, i cuccioli e quelli che non sono in condizioni fisiche ottimali.

I sintomi del colpo di calore sono semplici da individuare, ossia la  respirazione molto accelerata, l’elevata temperatura corporea, la difficoltà a deambulare, le mucose arrossate, il vomito, fino ad arrivare a casi di crisi convulsive.

Mercato Saraceno, expò canina

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Questa domenica 30 maggio a Mercato Saraceno, in provincia di Forlì si terrà la IV expò canina denominata del Saraceno presso il parco parrocchiale della frazione di Taibo (uscita autostradale Cesena Nord fino a Bivio Montegelli).

La manifestazione, che è aperta a tutti i cani di razza, prevede iscrizione dei cani dalle ore 9 alle ore 11, mentre nel pomeriggio è prevista una prova speciale per i cani di razza Pastore Tedesco.