No a un Daniza bis. L’appello dell’Enpa seguito da una concreta iniziativa è chiaro e intende richiamare l’attenzione pubblica per dire no al provvedimento della Regione che impone la cattura e l’uccisione dell’esemplare di orso che sabato sera in Trentino ha aggredito un escursionista.
L’uomo è stato ferito, ma senza lesioni gravi e se l’animale adesso è “ricercato” perché ritenuto troppo pericoloso, l’Enpa ha subito lanciato una petizione promossa sulla piattaforma Change.org.
In pochi giorni la petizione ha raccolto giù 65.000 firme, con oltre 210.000 adesioni raccolte sulla pagina Facebook dell’associazione: questi i dati diffusi proprio dall’Ente nazionale per la protezione dell’ambiente che lancia un appello alle istituzioni del Trentino cercando un “gesto di ragionevolezza”.
Alle istituzioni della Provincia autonoma di Trento, incapaci di gestire la situazione come peraltro dimostra il precedente di Daniza, chiediamo di convocare un tavolo urgente con i massimi esperti internazionali della materia affinché si metta a punto un piano d’azione realmente efficace. Che possa cioè tutelare l’incolumità tanto degli animali quanto delle persone.
INCONTRI RAVVICINATI CON GLI ORSI, COME COMPORTARSI
Ma l’Enpa non intende solo cercare di ottenere la revoca della cattura e dell’uccisione dell’orso, ma si attiva per cercare di evitare che possano ripetersi situazioni del genere. L’associazione sottolinea “la necessità improrogabile di censire tutti gli esemplari che insistono sul territorio trentino e di monitorarli tramite radiocollare”.
Diventa anche indispensabile sorvegliare i percorsi boschivi dove la presenza degli orsi è più intensa, in particolare dove si trovano le femmine con i cuccioli al seguito, occorre vietare anche escursionisti di avventurarsi in percorsi al di fuori dei sentieri boschivi con l’istituzione di zone rosse, ma anche di incrementare le iniziative che possano sensibilizzare e responsabilizzare i cittadini.
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