Se avete sempre pensato che gli orsi vadano in letargo in inverno, forse adesso potrebbe anche essere arrivato il momento di ricredersi, almeno in parte: gli orsi hanno ormai dimenticato il lungo letargo invernale a causa dell’alterazione del loro orologio biologico.
Questo è quanto mettono in evidenza i ricercatori del Nevada Department of Wildlife intervistati dal New York Times spiegando che le origini del fenomeno devono essere ricercate nei cambiamenti climatici.
Spesso gli inverni più cali, ma soprattutto le rimanere anticipate, finiscono per mandare in tilt l’orologio biologico e l’istinto degli animali. Il risultato è facile da intuire: gli orsi neri americani, presi in considerazione dagli studiosi, finiscono per cambiare le loro abitudini di ibernazione e alcuni animali nemmeno vanno più in letargo rimanendo svegli per tutta la stagione invernale.
La ricerca ripresa e pubblicata sul Journal of Applied Ecology ha messo in evidenza che per ogni grado di temperatura in più in inverno, gli orsi riducono il periodo di letargo di sei giorni.
A influenzare l’insonnia degli orsi anche il fatto che alte temperature hanno allungato talmente tanto il periodo di disponibilità delle bacche di sambuco da arrivare a farlo coincidere con il passaggio dei salmoni.
Spaesati, gli orsi finiscono per restare nei boschi e assumono soprattutto vitamine rinunciando ai grassi indispensabili non solo per l’inverno, ma soprattutto per allattare i cuccioli.
Inoltre gli inverni più miti rispetto ad alcuni anni cominciano a confondere l’istinto degli animali che restano minor tempo nelle tane, ma sono responsabili anche di danni maggiori nei giardini e nella spazzatura dove possono trovare cibo.
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