Al via le Olimpiadi di Londra 2012, ma con qualche protesta da parte degli animalisti. La fastosa cerimonia d’apertura infatti che prenderà il via domani sera alle 21,00 , prevede un’ambientazione in stile cinematografico del paesaggio rurale inglese, con tanto di protagonisti animali veri. Sono previste infatti “in scena” ben 70 pecore, 12 cavalli, 3 mucche, 2 capre, 10 galline, altrettante anatre e 3 cani da pastore, tutti guidati dall’abile regia di Danny Boyle.
La perplessità è evidente: allo stadio Olimpico di Londra per la cerimonia di apertura saranno presenti circa 62.000 persone ed i fasti della cerimonia tutta, comprensivi di musiche, balli, folla a volontà, ritmi frenetici e luci a go go, potrebbero mettere sotto stress gli ignari protagonisti del caso ed indurli a fughe e reazioni che potrebbero metterli in pericolo immediato. E’ questo il succo di una lettera che ben 6 associazioni animaliste hanno inviato al regista della manifestazione (e delle note pellicole The Millionaire e Trainspotting) Boyle. In particolare Animal Aid, Animal Defenders International, Captive Animals Protection Society, Compassion in World Farming, Peta e Viva, si sono chiesti se questa fosse effettivamente la scelta più giusta e non si potesse evitare per non offrire una sofferenza gratuita ai poveri animali da cortile. Oltre che rischiare di violare la legge sulla protezione degli animali.
L’obiettivo dell’organizzatore era quello di riprodurre un’immagine della Nazione concreta
“che racconti da dove veniamo e cosa vogliamo essere”:
dunque pare che non si potesse proprio prescindere dalla presenza degli amici animali. Il regista tempo fa ha risposto direttamente a Ingrid Newkirk, fondatore di Peta, di aver predisposto piani specifici a tutela degli animali stessi:
“saranno presenti nello stadio solo all’inizio dello spettacolo, nelle ore diurne, prima di eventuali effetti scenografici di grandi dimensioni o di sequenze troppo rumorose”.
E dopo o show? Che fine faranno questi animali? Il regista ha assicurato che i protagonisti “bestiali” dell’evento sarebbero stati salvati dalla catena alimentare e destinati a santuari animali.
Peccato che invece stia circolando ad opera di altri organizzatori dello spettacolo olimpico un’altra notizia, molto più probabile e concreta se ci riflettiamo: questi animali torneranno al loro mondo, che non è certo quello delle campagne inglesi, ma dei set cinematografici e teatrali. Appartengono ad un fornitore specializzato. Insomma sono degli attori professionisti e per loro nel futuro non ci saranno santuari, ma ancora lavoro e stress.
Foto: Getti Images