Nonostante la parentela con i castori, le nutrie non sono ben viste e da sempre vittime di stupidi pregiudizi. L’ultimo caso risale proprio a qualche giorno fa, quando un esemplare è stato ucciso senza pietà a badilate in pieno centro cittadino a Cremona. Un gesto di una crudeltà inaudita e che purtroppo si commenta da solo. Ma qualcosa sta cambiando, anche e soprattutto grazie a Mifa Onlus, che si batte anche per questo animale dall’indole docile.
Una nutria per amica? Magari si. Perché negarle lo status di animale domestico, solo perché è un po’ bruttina e erroneamente ritenuta portatrice di malattie? Ma per favore, forse sarebbe ora di conoscere meglio la storia di questi roditori extra large, molto simili ai castori, ma non egualmente amati e spesso oggetto di vere e proprie persecuzioni.
La nutria è originaria del Sud America ed è stata importata in Europa gli inizi del Novecento per essere allevati come animali da pelliccia. Quando però le pellicce di castorino passarono di moda gli allevamenti fallirono e le nutrie furono liberate per evitare i costi di abbattimento e smaltimento delle carcasse. Mi dite, adesso, che colpe hanno?
Come su legge sul sito di Mifa (Missione Fauna e Ambiente Onlus), le nutrie non sono animali sporchi e secondo le analisi eseguite regolarmente dagli Istituti Zooprofilattici non rappresentano alcun pericolo igienico-sanitario, come i castori sono dei veri coccoloni! Spesso sono state accusate di distruggere i raccolti e di danneggiare le opere idrauliche, ma questa non è la verità, se questo accade la colpa è dell’uomo. Le nutrie mantengono l’ambiente e l’ecosistema in cui vivono, sano, favorendo anche la colonizzazione di nuove essenze vegetali lungo i corsi d’acqua e mantengono l’acqua pulita permettendo a pesci e anfibi (ma anche a uccelli, rettili, invertebrati e mammiferi) di vivere e riprodursi.
Io direi che dovremmo imparare a rispettare la natura e tutte le creature che abitano il pianeta. Ma spesso l’essere umano non sa rispettare nemmeno i suoi simili, e allora…
Via| Mifa Onlus; Photo Credits| Thinkstock
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