La LAV – Lega Anti Vivisezione lancia una nuova campagna di sensibilizzazione e lo fa con una pubblicità che richiama esplicitamente al gruppo marmoreo della Pietà scolpito da Michelangelo. Sullo sfondo nero della pagina, infatti, si staglia uno scimpanzé che tiene tra le braccia il corpo inerme e martoriato, di un cucciolo avvolto in una sorta di sudario.
La crudeltà verso gli animali, purtroppo, è molto più capillare di quanto si creda, e ad ogni latitudine, a volta per scopi che superano l’immaginazione. Ogni giorno, centinaia di milioni di animali soffrono per mano dell’uomo e gli esempi non mancano. Il mio pensiero va a tutti quelle povere creature vittime del mercato delle pellicce, scuoiate mentre sono ancora vive e coscienti, per non parlare delle condizioni di reclusione in cui vengono tenute prima di trovare la morte, che spesso li spinge alla pazzia e al suicidio.
Oggi ho scoperto una nuova pratica a danno degli animali che ignoravo completamente e che mi ha lasciato con un nodo alla gola: il crushing. Dei cuccioli innocenti vengono calpestati con i tacchi delle scarpe per un piacere morboso che non riesco e non voglio nemmeno capire. Un altro spettacolo orribile sono i combattimenti tra cani, animali che nel tentativo di compiacere il loro padrone, si sottopongono a scontri feroci e cruenti, e che se perdono vengono ricompensati con una morte crudele, proprio per mano di quel padrone tanto amato. E la stessa sorte tocca anche ai levrieri usati per le corse, che se non vincono li attende un colpo di pistola alla testa.
Penso ai Beagle di Green Hill, vittime della vivisezione, e ai migliaia di Galgos spagnoli, che quando diventano “inutili” perché invecchiati o più lenti nel prendere le prede vengono ammazzati nei modi più atroci: impiccati, gettati nei pozzi vivi, trascinati dalle auto o abbandonati nelle campagne dopo che le loro zampe sono state spezzate. Penso, e mi chiedo quando finirà tutto questo?
Photo Credit|LAV