Che i cani abbiano un loro linguaggio per comunicare, sia con i loro simili che con gli esseri umani, era un fatto già assodato: ma oggi c’è di più. E’ possibile tradurre i pensieri dell’amico a quattro zampe in parole, grazie ad un dispositivo perfezionato da un gruppo di ricercatori della Nordic Society for Inventino and Discovery, che si chiama No More Woof. Si tratta di uno speciale strumento da applicare attorno alla testa del cane in grado di leggere le onde cerebrali e tradurle in parole comprensibili per noi esseri umani.
Ma come funziona il No More Woof? L’apparecchio una volta applicato alla testa del cane, utilizza dei sensori per monitorare le onde cerebrali dell’animale in maniera tale da poter decifrare cosa pensa in determinati momenti della sua vita. In particolare lo strumento permette di decifrare alcuni stati d’animo canini come la fame, la paura, l”emozione di rivedere il proprietario che fa ritorno a casa, o ancora la stanchezza. Una volta acquisite le informazioni queste verranno poi inviate ad un computer inserito all’interno del No More Woof che le elabora e le traduce in un linguaggio comprensibile dall’uomo, in questo caso in inglese, la lingua fino ad ora nel quale è stato programmato.
Il progetto per ora è solo sperimentale e per la sua realizzazione è stata anche fatta una campagna di raccolta fondi tramite Indiegogo. Insomma uno strumento non ancora perfezionato ma grazie al quale i ricercatori sperano di aiutare lo sviluppo del rapporto cane essere umano. Si segnala che anche in Giappone era stato presentato uno strumento analogo tempo fa. Onestamente dubito dell’utilità di questi strumenti: i cani e l’uomo hanno sempre comunicato, a modo loro, sviluppando una sorta di dialogo universale, fatto di mugugni, sguardi e altro. Un dialogo che dura da millenni, e che ha sempre funzionato!
Fonte e foto credits: No more wolf