Don Mazzi, il fondatore della Comunità Exodus, ha lanciato un appello alquanto discutibile invitando gli italiani non dare soldi a cani e gatti. Le reazioni non si sono fatte attendere, in primis quella dell’Enpa. In tutta sincerità è strano che una richiesta del genere sia stata avanzata proprio da un uomo di chiesa.
Don Mazzi, infatti, si è rivolto agli italiani affinché la piantino di donare il 5 per mille agli animali e comincino a destinare i loro soldi alle strutture di Exodus, impegnate in programmi di recupero per adolescenti e giovani che vivono gravi forme di disagio sociale. Come ha spiegato:
Mando avanti quaranta strutture in tutta Italia e sei nel mondo. Quest’anno i bilanci piangono. Abbiamo debiti per 2 milioni di euro, perché i servizi pubblici, che dovrebbero aiutarci, non ci pagano dal 2004. Dicono che non ci sono soldi. Si va avanti grazie ai finanziamenti dei privati. Mi verrebbe voglia di mollare tutto, ma la fede mi dà forza per continuare. Mandare avanti la baracca costa 450 mila euro al mese. E lo Stato dov’è? Siamo soli.
Tutte buone ragioni, senza dubbio, ma perché scontarsela con gli amici a 4 zampe? Non sono creature di Dio come l’uomo? E la protesta dell’Enpa non si è fatta di certo attendere. L’Associazione, infatti, ha dichiarato che:
Se fosse meglio informato e sapesse quanti programmi di recupero per ragazzi in difficoltà, vengono fatti tramite gli animali, forse modificherebbe il suo giudizio non troppo meditato. Per fortuna le persone sono in grado di valutare con la propria testa e in genere diffidano da appelli così perentori e violenti, come quello di Don Mazzi, che mostra di avere smarrito del tutto il messaggio di San Francesco.
Qualche dubbio, a sentire l’appello di Don Mazzi, in effetti sorge, anche perché potrebbe rivolgere il suo appello alla chiesa, che, di certo non è un mistero, dispone di molte risorse.
Via|ENPA; Photo Credits|ThinkStock