Si chiama Anacleto ed è il nuovo arrivato al Centro Fauna Selvatica “Il Pettirosso” di Modena. Il piccolo è figlio di una coppia di gufi reali che si sono stabilmente sistemati nella struttura, in quanto non sono più in grado di procacciare il cibo e in natura certamente morirebbero per la fame o diventerebbero loro stessi delle prede. Questo rapace un tempo veniva cacciato perchè metteva in pericolo le specie di interesse venatorio, ma oggi rischia lui stesso per via dei fili elettrici sui quali spesso va a posarsi. Soprattutto la notte, infatti, colpire i cavi può stordirlo o addirittura ucciderlo.
I genitori di Anacleto che, tra l’altro, non è il primo cucciolo, sono stati salvati anni fa nelle campagne di Carpi e hanno messo al mondo altri due rapaci che si trovano nel Parco Naturale dell’Adamello Brenta.La stessa sorte, del resto, che toccherà ad Anacleto quando sarà diventato grande ed in grado di badare a se stesso. Questa è la più grande area naturale del Trentino, dove sono presenti parecchi laghi e per questi esemplari è il luogo ideale dove vivere. Qui l’ultimo nato sarà libero di volare e cacciare e, nello stesso tempo, sarà accudito se avrà bisogno di cure. Un futuro certamente più roseo dei suoi più anziani genitori, in quello che è probabilmente il più grande Parco d’Europa o quasi.
Un uccello rapace come il gufo reale, è una specie interessante per la sua bellezza ed eleganza nei movimenti e si può trovare in tutta Europa, soprattutto nelle foreste dove esistono dei terreni rocciosi. In Italia è molto presente e non si trova soltanto in Sardegna ed è piuttosto abitudinario, scegliendo per tutta la vita di tornare nei pressi del nido. Gli unici posti dove non si stabilisce sono le latitudini settentrionali e oggi è un uccello molto seguito dagli esperti e amanti degli animali che, con le loro associazioni, cercano di farlio vivere al meglio.