Stanno bene i sette cuccioli di beagle e cocker spaniel nati in provetta. Dopo la clonazione della pecora Dolly, e a seguire, quella di suini, bovini, è la prima volta al mondo che dei cani siano nati in provetta, cioè con fecondazione avvenuta totalmente in vitro. L’esperimento realizzato negli Stati Uniti, presso l’Istituto Baker per la salute animale della Cornell University, e pubblicato sulla rivista scientifica Plos One, segna una svolta epocale dopo 40 anni di tentativi. Importanti sono le ricadute sia per la possibilità di tutelare il patrimonio genetico dei canidi minacciati di estinzione, come alcune specie di lupi, che per combattere le malattie genetiche anche nell’uomo che in comune con il cane ne ha ben 350.
I sette cuccioli, sono nati nati da 19 embrioni impiantati in una femmina che ha fatto da ‘ospite’, dando l’utero in affitto. Sono nati due da madre di razza beagle e padre cocker spaniel, e 5 da 2 coppie di padri e madri entrambi beagle. Sono il risultato delle ricerche condotte nell’Istituto Baker per la salute animale della Cornell University perfezionando la tecnica della fecondazione artificiale, combinata con la tecnica di riscrittura del Dna che funziona come una ‘forbice’ molecolare. Dopo decenni di tentativi falliti, questa per il mondo scientifico, è una data storica.
“E’ dalla metà degli anni ’70 che si tentava di farlo, senza successo”, ha detto Alex Travis, professore associato di Biologia riproduttiva presso il Baker Institute for Animal Health del Cornell’s College of Veterinary Medicine e direttore del laboratorio.
I cuccioli sono il risultato di una combinazione tra la tecnica della fecondazione artificiale perfezionata e combinata con la tecnica di riscrittura del Dna che funziona come una ‘forbice’ naturale. In questo modo si potrà conservare il patrimonio genetico di specie minacciate e utilizzando la tecnica del copia incolla del Dna studiare le malattie genetiche di cani e uomini, che in comune ne hanno ben 350. Così si potrà rimuovere le sequenze di informarmazione genetica già nell’embrione, ‘cancellare’, ad esempio, il gene responsabile del linfoma dei Golden retriever, o quello che predispone i dalmata ai calcoli renali. All’improvviso il futuro è già tra noi!
Fonte ansa.it
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