La 29enne Holly Boyd, salita agli onori della cronaca qualche mese fa per aver ucciso un cucciolo di chihuahua che, “malauguratamente” le aveva fatto la pipì su una gamba. La ragazza, infatti, in preda alla rabbia aveva sbattuto il povero cane di alcune settimane di vita contro un armadio.
La ragazza non era nuova a episodi di violenza e nonostante tutto era stata condannata a soli 45 giorni di carcere, anziché 45 giorni di carcere e 3 anni di libertà vigilata, a causa dei suoi problemi mentali.
Io mi chiedo come un comportamento del genere possa passare inosservato. Prendere un cucciolo di cane, così piccolo e indifeso, e sbatterlo come una palla contro un armadio solo perché ha fatto un po’ di pipì sul pantalone ha dell’assurdo. Un simile gesto metterebbe in allarme chiunque. Cosa avrebbe potuto fare con un bambino appena nato?
La Boyd, inoltre, non aveva mai espresso alcun rimorso per quanto accaduto. Si è giustificata semplicemente dichiarando che il gesto di violenza era avvenuto in un momento in cui non aveva preso i suoi psicofarmaci. Dall’uccisione del cucciolo era stata sottoposta per 3 volte ad un ricovero coatto. La morte del chihuahua era avvenuta per frattura del cranio, proprio la prima notte che trascorreva in casa dopo l’adozione.
Secondo quanto sostenuto dai media americani, la madre della Boyd ha telefonato alla polizia dal Tennessee, qualche giorno fa, dopo che la figlia era stata irrintracciabile per alcuni giorni. Le forze dell’ordine si sono dunque introdotte nel suo appartamento e hanno trovato la 29enne senza vita nel bagno. Non sono ancora state rilasciate dichiarazioni ufficiali sulla causa della morte, ma con ogni probabilità si procederà con un test tossicologico.
Ora mi faccio un’altra domanda. Come è possibile che un cane venga dato in adozione senza controllare le credenziali dell’affidatario? Voi dareste mai un cucciolo ad una donna con episodi di violenza alle spalle?
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