Non ha mai fatto mistero di amare gli animali, tanto che da tempo è la testimonial dell’Enpa, Ente Nazionale Protezione animali e adesso proprio non ci sta e conferma il suo deciso no contro la nuova direttiva europea legata alla sperimentazione. L’attrice nota per la sua grinta e allegria, è molto seria sulla questione ed ha deciso di intervenire con un video di tre minuti che serve da appello e monito contro quello che sta accadento. Il sito che ha pubblicato la denuncia si trova all’indirizzo www.ilrespiro.eu ed è stato girato proprio in collaborazione con la stessa Enpa.
La direttiva europea del resto, da giorni, sta creando parecchio subbuglio non soltanto da parte di chi per gli animali vive, ma anche coloro che semplicemente pretendono il rispetto verso ogni creatura che si trova in natura, hanno deciso di far sentire la loro con manifestazioni di dissenso. Nel frattempo, la stessa Laurito come riporta il sito dell’Asca, commenta: ”Abbiamo perduto un’occasione per modificare la legge sulla sperimentazione animale scegliendo di percorrere la strada della civilta’, della dignita’ per la tutela dei diritti degli animali. Ma anche dei nostri stessi diritti, cioe’ della nostra salute. I parlamentari europei invece di votare a favore dei metodi alternativi hanno chinato la testa agli interessi delle lobby farmaceutiche’‘.
Un impegno, il suo, che continuerà nella speranza di giungere ad una modifica, anche parziale di quanto deciso: ”Ci raccontano una bella favoletta, cioe’ che la sperimentazione e’ utile al progresso scientifico, ma la verita’ e’ che a favore ci sono solo semplici e volgari ragioni economiche e di procedura. La sperimentazione consente di mettere in commercio qualsiasi prodotto chimico a danno anche della nostra salute, questa e’ una cosa che noi molto spesso non sappiamo’‘. Anche l’Enpa è intervenuta in merito e ha spiegato: ‘‘La sperimentazione animale e’ un metodo mai validato, basato su un sistema del tutto arbitrario che consente l’immissione sul mercato di farmaci che, secondo quanto riferiscono le statistiche, producono effetti collaterali talmente gravi da essere la quarta causa di morte nei Paesi industrializzati. Effetti che nella sola Europa causano ogni anno la morte di circa 200 mila persone. La stessa letteratura medica peraltro ha dimostrato come la sperimentazione animale abbia nel complesso confuso ed ostacolato – non aiutato – il corso della ricerca, i cui progressi sono stati compiuti grazie alle indagini cliniche, agli studi epidemiologici, all’utilizzo di cellule e tessuti umani coltivati in laboratorio, alle simulazioni informatiche, alle indagini sul DNA”.