Anche il manto del gatto, al pari di quello del cane, necessita di cure e di pulizia: occorrerà munirsi di una bella spazzola a denti stretti e non dura, realizzata in materiali naturali ed ergonomica, che riesca a penetrare efficacemente nel manto felino, districando i nodi presenti e rendendo il pelo soffice. Quando si spazzola il gatto sarebbe meglio seguire la direzione del pelo: questa regola però non vale per alcune razze feline, come persiano, exotic o gatto birmano, che invece richiedono un manto soffice e vaporoso.
La spazzolata dovrà essere un momento piacevole per il vostro gatto: non siate troppo energici nelle spazzolate ma nemmeno troppo superficiali. Il pelo deve essere districato ma il gatto non deve sentire dolore nè devono formarsi irritazioni al termine della tolettatura: cominciate dal capo, scendendo fino alla schiena, con un movimento costante e fermo. Anche pancia e fianchi dovranno essere strigliati mentre meglio lasciar stare le orecchie ed il muso, due parti del corpo che molti gatti non amano siano toccate. Per le femmine: attenzione ai capezzoli, non urtateli mentre spazzolate, potrebbero crearsi irritazioni.
Come già precisato il gatto deve vivere il momento della pulizia come un piacere e non come un incubo: meglio scegliere una parte della giornata in cui l’animale è tranquillo, come dopo i pasti, evitando di spazzolarlo al mattino presto o mentre è impegnato in altre attività. Sarebbe consigliabile abituare il gatto fin da piccolo alla pulizia, in modo che in età adulta risulti più docile.
Quante volte spazzolare il proprio gatto? Dipende dalla tipologia: i gatti a pelo lungo o quelli che lasciano molto pelo per casa possono essere spazzolati anche una volta al giorno, con cura e delicatezza, mentre una volta la settimana sarà sufficiente se il gatto non è a pelo lungo o vive in casa ed è pulito. Occorre tuttavia intensificare le operazioni di pulizia qualora il gatto sia in periodo di muta, per evitare che ingerisca palle di pelo che possono creare occlusioni intestinali.
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